Il Festival di Sanremo e la voglia di normalità

di ELIANA NARCISI (ELIANA ENNE) –

Diciamoci la verità: ma chi gliel’ha fatto fare? La coppia Amadeus-Fiorello, dopo la scorsa edizione dei record, torna sul palco dell’Ariston per condurre il Festival con tutti i limiti dovuti alla pandemia; gli artisti in gara, dopo un anno di stop obbligato, tornano a cantare dal vivo per un applauso finto registrato. Tutti comunque esposti alla medesima critica: c’era bisogno quest’anno del Festival di Sanremo?

Che la pandemia non sia affatto finita ce lo ha ricordato Alessia Bonari, l’infermiera divenuta simbolo della lotta al Covid. Si parla di terza ondata e dobbiamo ancora uscire dalla seconda. Che ci sia voglia di tornare a fare musica dal vivo ce lo hanno “gridato” gli orchestrali disposti a suonare tutto il tempo con la mascherina e i cantanti emozionatissimi prima di esibirsi davanti a una platea vuota. Ieri pomeriggio il primo Dpcm antiCovid dell’era Draghi ci ha confermato restrizioni e sacrifici, ieri sera il palco di Sanremo ci ha detto che la vita va comunque avanti.

Una scenografia spaziale, artisti per tutte le età (non storcete la faccia per Coma Cose, Fasma, Colapesce e Dimartino, Aiello: i vostri figli li conoscono meglio di come voi conoscete Lucio Dalla) e per tutti i gusti, dal melodico di Arisa al rock dei Maneskin. Trucco e parrucco esagerato, vestiti che esplodono (da togliere il fiato Noemi nei cristalli Swarovski dell’abito di Dolce e Gabbana, da togliere il sonno Achille Lauro con piume e paillettes e unghie affilate quanto cesoie), gag che divertono a singhiozzo (pessima l’apertura sui “culi”, geniale la trovata delle chiamate a sopresa sul cellulare di Fiorello da parte di Jovanotti, Mara Venier, Gianni Morandi), una classifica che è ancora provvisoria eppure già scontenta qualcuno. Tutto questo è  Sanremo. E c’è bisogno di normalità. «Che la normalità è una cosa straordinaria» ha dichiarato fin da subito Amadeus, «e per ritrovarne un po’ abbiamo lavorato in maniera straordinaria.»

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