Pediatria del Mazzoni, le perplessità del Comitato Civico “Salviamo il Madonna del Soccorso”

di REDAZIONE –

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota stampa del Comitato Civico “Salviamo il Madonna del Soccorso”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Comitato è venuto a conoscenza di due fatti alquanto anomali, riguardanti la Pediatria del Mazzoni. Il primo risulta da numeri secondo i quali tra il 2 giugno e il 6 luglio 2020 risultano ricoverati 9 neonati, di cui uno nel nido e 8 in patologia neonatale, e di questi ben 5 prematuri. In un articolo pubblicato sulla stampa nazionale nel novembre 2019 leggiamo: «In occasione della Giornata Mondiale che si celebra il 17 novembre la Società italiana di Neonatologia fa il punto sulla situazione nel nostro Paese. Il 7% del totale dei nati in Italia, circa 32.000 all’anno, sono pretermine, cioè vengono al mondo prima della 37a settimana di età gestazionale». Se calcoliamo che 5 nati su 9, ricoverati nella Pediatria di Ascoli, sono pretermine, ossia prematuri, ciò significa che in quel reparto la percentuale sale oltre il 55%, oltre la metà del totale. Esiste una qualche sconosciuta epidemia nel Piceno, è solo una casuale coincidenza, oppure tutti i prematuri sono stati trasferiti ad Ascoli? Ci sorge il dubbio che potrebbe trattarsi di neonati che alla dimissione dal nido, vengono “burocraticamente ricoverati” in patologia neonatale per fare numero e giustificare l’esistenza del reparto. Abbiamo cercato questi numeri, ed ecco i risultati secondo i dati AV5.

Quindi ripetiamo: cosa accade veramente nella neonatologia del Mazzoni di Ascoli? Il secondo fatto anomalo: da un documento dell’AV5 pubblicato il 5 giugno 2020: “Avviso interno per il conferimento degli incarichi di responsabile di strutture semplici”. A pagina 17 si legge: “Gestione assistenza neonati patologici. La patologia Neonatale di primo livello B che assiste neonati pretermine. Peccato però che non risulterebbe in alcun documento ufficiale della Regione Marche né nazionale, la distinzione tra una patologia neonatale di primo livello A e una di primo livello B. Sarebbe quindi l’ennesima furbata, al di fuori delle norme, per negare a San Benedetto la neonatologia (definendola di livello 1A), nonostante l’evidente differenza di nati esistente tra Ascoli (livello 1B), che quasi non arriva al limite minimo di nati previsto dalla legge per restare aperta, e San Benedetto. Così alla Pediatria della Riviera meno posti letto, meno medici, meno infermieri e ad Ascoli lo strano 55% di neonati prematuri.

Ricordiamo che il dottor Ruffini, primario di Pediatria, nell’ottobre 2019 disse: «La mia porta è sempre aperta a tutti quelli che cercano informazioni autentiche e spero di non leggere più queste polemiche inconcludenti e tendenziose». Gli chiedemmo quindi pubblicamente un appuntamento per discutere con lui dei dati della Pediatria, nascite, patologia, personale, attrezzature, per poter poi pubblicare sulla stampa notizie vere e garantite scaturite da un proficuo colloquio. Purtroppo non ci ha mai invitato a parlare, e perciò gli chiediamo ufficialmente di poter prendere visione di questo accordo fuori da ogni regola conosciuta firmato ad Ascoli, perché siamo curiosi di conoscere il nome del pediatra sambenedettese che avrebbe accettato di privare il suo ospedale di un servizio così importante. Il Comitato si premurerà di portare immediatamente alla conoscenza del Presidente Ceriscioli e della dottoressa Storti questa situazione, se non altro per capire se vi siano anche problemi di carattere operativo, oltre quelli legali della fantomatica neonatologia 1B, che possano spiegare l’altrimenti ingiustificato eccessivo numero di neonati prematuri e di ricoveri in neonatologia.

Dott. Nicola Baiocchi
Cons. Rosaria Falco

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