Ciao Luciano, ci mancherà la tua scanzonata visione del mondo

di GIUSEPPE FEDELI –

Un po’ scugnizzo e un po’ “sfazziato”, ha raccontato in un modo che più partenopeo non si può la filosofia, rendendola accessibile a tutti. Attraverso la Napoli di Bellavista, Luciano De Crescenzo si è guadagnato un successo oltreoceano, studiando a fondo le caratterialità, i vizi privati e le pubbliche virtù dei grandi personaggi della storia, che hanno fatto del pensiero un habitus: un modus essendi colorato di quell’umorismo che soltanto la sua terra poteva dare; e così istrionicamente calcando non di rado i palcoscenici, dove si esibiva con grande spigliatezza e professionalità, e sfornando uno dopo l’altro i libri-romanzo che ne hanno decretato il successo e fatto sorridere, talvolta con amaro disincanto, l’affezionato pubblico. Tradotto in più lingue, “Così parlò Bellavista” (poi trasposto in celluloide) è l’emblema di un modo di vedere  le cose, che che si nutre in un terreno fertile, crocevia di tante culture e di policromie, attraverso la lente deformante di un pensiero pensante che  abbassa fino al popolo i fastigi di civiltà, specie quella greca, che non conoscono pari quanto a feracitá, e così facendone materia di tutti i giorni, bussola per orientarsi e districarsi nel mare magnum del quotidiano peregrinare.  È venuto a mancare un pezzo importante di una “storia”, che annovera sempre meno persone e personaggi, ancora capaci di scrivere pagine su un quaderno ormai logoro e opaco. Ma è venuto a mancare, all’età di 90 anni, dopo lunga e onorata carriera non tanto il personaggio, quanto l’uomo, incarnato nel suo sorriso. Ci mancherai, Luciano, ci mancherá la tua scanzonata, dolceamara visione del mondo che ci ha insegnato a prendere le distanze dalla vita, e a sorridere anche di fronte a difficoltà, che alle volte  percepiamo insormontabili, con la lima affilata dell’ironia. Grazie di esserci stato, grazie di essere stato tra noi.

Copyright©2019 Il Graffio, riproduzione riservata