“La nuova visione spaziale”, mostra interattiva di Saverio Magno a Gualdo Tadino

di ROSITA SPINOZZI –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “La nuova visione spaziale” di Saverio Magno approda al Museo Civico Rocca Flea di Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, dove sarà possibile ammirare le opere dell’artista sambenedettese dal 1°giugno al 9 luglio, nell’ambito di una mostra interattiva a cura di Catia Monacelli, Direttore del Polo Museale, con la partecipazione di Andrea Baffoni. Le opere di Magno propongono concettualmente la rappresentazione tridimensionale sulla superficie piana dell’opera d’arte e la visione in 3D che elabora il nostro cervello in funzione della visione binoculare percettiva dell’essere umano. Una teoria affascinante per una mostra in grado di coinvolgere i visitatori focalizzando la loro attenzione ben oltre la bellezza delle opere, al punto tale da renderli “protagonisti” attraverso una personale visione dell’opera stessa.

«Partendo dalle avanguardie del Novecento con il Movimento Cubista di Picasso, il Neoplasticismo di Mondrian e lo Spazialismo di Fontana, – spiega Saverio Magno –  analizzo e sintetizzo il concetto della visione Tridimensionale sulla superficie piana dell’opera d’arte, teorizzando la “nuova visione spaziale” in riferimento ai tre grandi Maestri. Quindi rappresento esclusivamente due punti di vista in collegamento al Cubismo, le superfici piane in riferimento al Neoplasticismo e lo spazio in riferimento allo Spazialismo. Con la teoria della “nuova visione spaziale”, – aggiunge Magno – applicata per la realizzazione delle Opere d’Arte presenti nelle installazioni, analizzo e rappresento il concetto astronomico della parallasse stellare, calcolando i vari spostamenti apparenti delle corde e delle superfici poste a diverse profondità nella struttura, per rappresentarle con la visione binoculare sul piano della superficie della tela, posta a una certa distanza dall’osservatore, concettualizzando la visione Tridimensionale tramite le velature di colore delle superfici e le doppie corde. Successivamente, – conclude l’artista – con le opere che riproducono singolarmente i due punti di vista delle superfici e corde nello spazio e con l’ausilio di un filtro antiparallasse, si arriva alla visione reale del 3D dell’Opera d’Arte, per simulare come il  cervello umano percepisce lo spazio in funzione della doppia visione, che proietta gli oggetti (superfici e corde), in due punti differenti nello spazio».

Teorico della Tridimensionalità binoculare e della Nuova visione spaziale, Saverio Magno coltiva l’arte dal 1977. Nel 1990 vince per riconosciuti meriti artistici la Medaglia Pico della Mirandola e nel 1991 la medaglia del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Da quel punto in poi inizia un percorso in ascesa che lo impegna in eventi nazionali, internazionali e premi d’arte importanti. Si interessano alla sua arte critici d’arte di nome e riviste ufficiali; entra pertanto in mensili e volumi della Mondadori Editore. Alla sua attività artistica viene dato ampio rilievo nel catalogo Immagine e struttura a cura di Paolo Levi, presentando venti nuovi artisti all’attenzione del pubblico (Mondadori), nel volume Fenice 2000 (Arte contemporanea Italiana), con la consulenza di Luciano Caramel, nel volume  Il Metaformismo a cura di Giulia Sillato (Mondadori), nel volume L’arte e il tempo – Città Expo 2015 a cura di Giulia Sillato e Giammarco Puntelli (Mondadori) e  nel Catalogo d’Arte Moderna – CAM, Mondadori. Tra i suoi più recenti riconoscimenti ricordiamo il Premio Cimitile (2020 e 2021) a Napoli, “Raffaello, nel segno della bellezza, nel cinquecentesimo della sua morte – Dante Alighieri Settecento “Cento opere disegnano la Divina Commedia”, Complesso Basilicale Paleocristiano”, a cura di Giuseppe Bacci.

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