“Amleto? Parliamone!”, Vincenzo Di Bonaventura in scena all’Ospitale di Grottammare

di REDAZIONE –

GROTTAMMARE – Promosso dall’Associazione Blow Up con il patrocinio del Comune di Grottammare, Officina teatrale Aikot 27 – Gruppo Aoidos presentano lo spettacolo teatrale “Amleto? Parliamone! – Indagine su un principe al di sopra di ogni sospetto”, con la regia e la riscrittura scenica di Vincenzo Di Bonaventura. Lo spettacolo verrà rappresentato in tre repliche (matineé e due serali): sabato 13 maggio serale ore 21.15, domenica 14 maggio matineé ore 11 e serale ore 21.15, presso l’Ospitale delle Associazioni (Grottammare Alta, via Palmaroli), con ingresso libero. Il grande classico di Shakespeare viene proposto in una rivoluzionaria chiave testimoniale ed indagatoria, cercando di togliere di dosso al secolare dramma tutte quelle rigidità di stili, di convenzioni, di generi, che hanno accumulato un riciclaggio di scene ponderate dal già visto.

La rappresentazione si frammenta invece in ghirigori testimoniali ed opinionali, in un continuo riesame discussivo ed inquisitorio sulla figura di Amleto, così come percepito dai punti di vista degli altri personaggi, in modo da sviscerare le molteplici sfaccettature del principe ereditario.  Emblema della figura tormentata, Amleto si interroga su ipotesi peripatetiche, ma desidera uno scavo di coscienza che gli consenta  persino una riabilitazione estrema  di perdonanza quasi sacrale.  Soprattutto nei primi due atti del dramma, Shakespeare traccia flussi ideativi che spesso le regie tagliano, per esigenze di tempi di produzione, ma tale multimateriale mentale, sovente saltato, merita invece il recupero e la piena rappresentazione, in modo da aprire flussi psichici e intellettuali di rara e profonda complessità.

Infine si desidera far cogliere all’ascoltatore la portata discussiva della sofferenza sul delitto fraterno, del dolore in predicato vendicativo, del delitto reattivo commesso da Amleto su Polonio, in stato di alterazione crescente ed operante come giudice della propria madre.
Il perché dei delitti, le vendette, le costumanze disumanate, l’implacabilità delle avidità giustiziali e molto altro, in ogni istante,  animano i macerati destini degli uomini e delle donne in gorgheggio di potere malsano o maligno. Un dibattito quindi, verità in disputa, continuità di scavo in verifica, processo in motricità esplorativa, ricerca di un verdetto che già scrive di sé prima ancora del tempo necessario a farlo. A dare corpo e voce sul palco, accanto a Vincenzo Di Bonaventura, si alterneranno Simone Cameli, Maria Gaetani, Claudio Censori, Piero De Vito, Mila Sebastiani, Laura Piconi, Massimo Menchini, Patrizia Sciarroni, Loredana Maxia, Sara Quondamatteo.

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