Strage del Moby Prince, il Comune di San Benedetto a Livorno in ricordo di Sergio Rosetti

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La consigliera comunale Giselda Mancaniello ha partecipato con il gonfalone della Città di San Benedetto del Tronto scortato da un rappresentante della Polizia Municipale alla cerimonia di Livorno per la commemorazione del 31esimo anniversario della tragedia del Moby Prince, il traghetto distrutto da un incendio a seguito del quale morirono 140 persone tra cui il sambenedettese, membro dell’equipaggio, Sergio Rosetti. La giornata si è aperta con la cerimonia di deposizione di una corona di alloro dinanzi al monumento che ricorda le vittime che sorge alla Fortezza Nuova: l’opera è costituita da un rettangolo di metallo da cui sporgono 140 “rilievi” che rappresentano le 140 richieste di aiuto purtroppo non ascoltate. Quindi si è tenuta la cerimonia religiosa nella cattedrale della città toscana. Nel primo pomeriggio, il Palazzo Civico ha accolto la commemorazione ufficiale con gli interventi del Sindaco, che ha ringraziato le delegazioni intervenute, e i rappresentanti delle istituzioni provinciale, regionale, della Camera e del Senato. Nel pomeriggio, un corteo si è mosso da piazza del Municipio fino al porto dove è stato deposto un cuscino di rose donato dal Presidente della Repubblica mentre una corona di alloro è stata posta ai piedi della lapide che riporta tutti i nomi delle vittime. Sono seguiti la lettura dei nomi dei 140 morti e il lancio in mare di 31 rose rosse, una per ogni anno trascorso dalla notte del 10 aprile 1991. «Come dicono i familiari delle vittime – dice la consigliera Mancaniello – non dimenticare serve a mantenere accesa la memoria storica ed a combattere per la verità e giustizia. La strage del Moby Prince non è stata causata da un banale incidente. È servita una prima commissione parlamentare a ribaltare le verità processuali perché hanno messo in evidenza la mancanza di soccorsi e la terribile agonia delle persone a bordo. Ora si attende l’esito del lavoro che sta portando avanti la nuova Commissione Parlamentare di Inchiesta e quello della Procura di Livorno».

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