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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è tenuta venerdì 15 gennaio, in videoconferenza, la presentazione del progetto “Come a casa”, nato per venire incontro alle esigenze dei bambini con disturbo dello spettro autistico e delle loro famiglie, contribuendo al miglioramento della loro qualità della vita. Il Comune di San Benedetto, partner del progetto che durerà un triennio, era rappresentato dall’assessore alle politiche sociali Emanuela Carboni. Con lei gli esponenti della cooperativa “Il Faro”, promotrice del progetto, Marcello Naldini (responsabile Ufficio Progettazione) e Caterina Staffolani (Project Manager), Claudia Schiavon dell’Associazione “Omphalos Autismo e Famiglie”, coordinatrice del centro “Be-Blu” di Acquaviva Picena dove si svolgono gran parte delle attività rivolte ai bimbi con autismo. Ha partecipato Giorgio Pellei della cooperativa sociale “Capitani Coraggiosi” e responsabile del centro educativo “La Contea” di San Benedetto del Tronto in rappresentanza di parte del partenariato di progetto che si avvale del sostegno di una rete di 15 partner fra enti del terzo settore, istituzioni, scuole, imprese e università.
Il progetto, che vede come principale finanziatore l’impresa sociale “Con i Bambini” di Roma, contempla numerose attività: dall’introduzione di laboratori educativi specialistici su tematiche ben definite (per esempio, selettività alimentare, capacità verbale e motricità comportamentale, relazioni sociali) al supporto genitoriale, oltre ad azioni di sensibilizzazione territoriale. Verranno anche sperimentati dispositivi tecnologici in supporto alle terapie attraverso lo sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale e di un sistema interattivo di presa dati rapido, in grado di supportare il lavoro dei professionisti nel monitoraggio delle terapie.
«Il numero dei bambini affetti dalla sindrome dello spettro autistico sta aumentando esponenzialmente – dice l’assessore Carboni -. La vita di un bambino autistico è estremamente complessa: spesso, ai problemi di comportamento, di difficile gestione, si aggiungono iperattività, problemi del sonno e di alimentazione. La famiglia inoltre è sottoposta ad uno stress notevole ed ha grande bisogno di essere supportata con buone pratiche psicologiche ed educative che le impediscano di cadere nell’isolamento sociale. Questo progetto ha la caratteristica di coniugare i vari bisogni per puntare ad assicurare la migliore qualità possibile della vita di tutti i soggetti coinvolti e per questo il Comune di San Benedetto del Tronto ha accolto la proposta di diventarne partner».
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