Premio Microeditoria, riconoscimento per “L’uovo di cavalla” di Antonio De Signoribus

di REDAZIONE –

MARCHE – Va a “L’uovo di cavalla” di Antonio De Signoribus, pubblicato da Zefiro Edizioni, il riconoscimento Marchio di Qualità assegnato nell’ambito dell’edizione 2020 del Premio di Microeditoria Italiana. «Siamo orgogliosi e felici di aver ottenuto questa importante attestazione del nostro lavoro. Per una piccola casa editrice come Zefiro è davvero un ottimo viatico per continuare ad affrontare un periodo oltremodo difficile per tutti noi del settore», sono le parole con le quali Carlo Pagliacci ha commentato la notizia. Nata nel 2002 dalla sua scintilla creativa, la casa editrice fermana è un progetto di comunicazione a tutto tondo dove la scrittura, soprattutto, è punto di riferimento.

Zefiro ha all’attivo diverse pubblicazioni declinate su varie collane, in particolare letteratura illustrata per l’infanzia, narrativa e storia contemporanea ed ha sviluppato una forte “sensibilità” verso tematiche legate all’integrazione, all’intercultura e all’inclusione sociale, nonché al rispetto dell’ambiente promuovendo pubblicazioni in tal senso. Ora, ad impreziosire la storia della casa editrice guidata da Pagliacci arriva un riconoscimento che da diciotto anni, grazie all’associazione Culturale l’Impronta, in collaborazione con il Comune di Chiari, città “Capitale italiana del libro 2020”, valorizza il vivace e ricco mondo della piccola editoria italiana.

La selezione dei libri avviene grazie alle decisioni di una giuria qualificata e alle schede compilate dagli utenti delle biblioteche della Rete Bibliotecaria Bresciana. Quest’anno erano oltre ottanta le opere in concorso, suddivise nelle categorie narrativa, saggistica, libri per bambini e ragazzi. Proprio dalla sezione narrativa è arrivato il Marchio di Qualità all’antologia dello scrittore cuprense De Signoribus. “L’uovo di cavalla” ha anche un sottotitolo intrigante, “Fiabe, leggende e storie bizzarre raccolte e riscritte”, e si compone di ben 65 racconti. È un viaggio nella cultura popolare delle aree contadine del centro Italia, una esplorazione nel tempo e nello spazio di quel che la tradizione orale ci ha tramandato relativamente a credenze e paure, sortilegi ed imbrogli, incantamento e stupore.

«Non bisogna temere le fiabe popolari, come pensano certi genitori, anzi bisogna tornare a leggerle sempre più intensamente, magari bambini e adulti insieme, perché fanno bene all’anima», commenta, orgoglioso per il risultato, De Signoribus. E non a caso la citazione riportata all’inizio del libro recita: «Se volete che vostro figlio sia intelligente raccontategli delle fiabe; se volete che sia molto intelligente, raccontategliene di più». E se a dirlo è Albert Einstein c’è da credergli. La cerimonia ufficiale che si sarebbe dovuta proprio a Chiari verrà realizzata e trasmessa on line sabato prossimo, 14 novembre, a partire dalle 10 sul sito microeditoria.it

Copyright©2020 Il Graffio, riproduzione riservata