Villa Cerboni Rambelli, l’infinita bellezza di un’oasi urbana

di GIAMPIETRO DE ANGELIS –

Quando il dott. Angelo Cerboni Baiardi, medico, si trasferì a San Benedetto, intorno al 1870,  la città era piuttosto diversa, ancora lontana dalla modernità e dall’estensione che conosciamo. Basti pensare che fino a pochi anni prima, il 1860, la cittadina apparteneva ancora allo Stato Pontificio, non c’era la ferrovia Adriatica, la cui costruzione risale al 1863 e, sostanzialmente, il nucleo urbano, che contava poco più di 5.000 abitanti, era concentrato nel quartiere Castello e in una parte della Marina, ancora interessata da acquitrini da bonificare. L’attuale nazionale Statale 16 era la strada Lauretana.  Il dott. Angelo Cerboni Baiardi scelse la contrada Giardino per costruire la sua abitazione, una splendida villa con parco, in un’area sostanzialmente disabitata a quel tempo, a monte dell’attuale nazionale.

É lo spazio geografico che ha visto nel tempo successivo una notevole e forse imprevedibile espansione crescente di vie ed abitazioni, tale da risultare, oggi, un quartiere densamente abitato. Stiamo parlando del paesaggio urbano a sud dell’Albula che comprende, tra l’altro, l’Ospedale Civile “Madonna del Soccorso”, confinante con la proprietà della villa. Il dott. Cerboni Baiardi realizzò un gioiello architettonico, nella sua semplicità di linee e forme. La villa ha una struttura in pianta quadrata con tre piani dai soffitti affrescati, alla quale si aggiunsero successivamente due costruzioni laterali a due piani, con magnifiche terrazze dalle quali poter osservare il mare ad est, ma anche l’incasato del Paese Alto e le colline tutt’intorno. All’esterno, la villa si presenta con delicati colori pastello che ben si armonizzano con il parco. A proposito di quest’ultimo, il medico dedicò le sue attenzioni alla progettazione del giardino che ha una estensione di ben 11.600 mq, giocando su aree tematiche, siepi, vialetti con originali lastricati, bellissime balaustre, gazebi e fontane.

Passeggiando, allora come oggi, si incontrano tipologie di palme, ippocastani, pini, oleandri ed allori. Non mancano alberi da frutto, agrumi e viti. Intelligentemente, il medico seppe alternare spazi per un utilizzo più intimo e privato, ad altri dove poter ricevere elegantemente persone ed organizzare eventi. Il risultato era ed è di grande bellezza ed eleganza. Nel tempo odierno, chi transita per la Statale 16, nel tratto via Silvio Pellico, conosce l’intensità del traffico, l’inevitabile rumore e non nota il parco perché non facilmente visibile dalla strada pur stando solo a circa 50 metri. Eppure, basterebbe percorrere a piedi quel breve tratto per ritrovarsi in un angolo di beatitudine, un’oasi appartata dove non s’avvertono rumori e sembra di essere in un’astrazione dal tempo. Il parco, anche se parzialmente visitabile per ora e in determinati momenti, restituisce al visitatore tutta l’atmosfera originale.

La proprietà è sempre stata della famiglia Cerboni ed eredi, fino al 2001, quando l’ing. Pietro Paolo Rambelli, marito vedovo della discendente Anna Maria, decise di lasciare l’intero patrimonio al Comune di San Benedetto del Tronto. Per alcuni anni la casa ed il parco sono rimasti inutilizzati anche per via della necessità di effettuare lavori di restauro, manutenzione e messa in sicurezza. Negli ultimi tempi qualcosa è cambiato, grazie all’azione dei volontari di associazioni come Antropos e del Comitato Amici della Villa e Parco Cerboni Rambelli. L’associazione, oltre ad aver collaborato per ripulire e rendere visitabile una parte del giardino, ha anche realizzato all’interno le attività di arte-terapia rivolte a persone con disagio psichico e l’ascolto guidato di letture a tema ecologico.

Inoltre, ed è questa la novità importante, la villa ed il parco partecipano alla decima edizione del censimento Fai “I Luoghi del Cuore”. Iniziativa di valore non solo simbolico. Lo scopo è la promozione, la conoscenza e la valorizzazione di quei beni artistici e architettonici italiani che, come in questo caso, necessitano di attenzione, manutenzione e, talvolta, anche di ristrutturazione. Sul sito iluoghidelcuore.it è possibile votare online “Villa e Parco Cerboni Rambelli” entro metà dicembre. Una grande opportunità per aiutare una nobile iniziativa, quella di restituire all’antico splendore, a vantaggio di tutta la cittadinanza, un bene architettonico e botanico insospettabilmente interessanti. Un vero e proprio polmone verde nel vivo del tessuto urbano.

Copyright©2020 Il Graffio, riproduzione riservata