Madonna del Soccorso, Baiocchi e Falco: «Il cappotto di Gogol e le fantasie della Casini»

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Scendono i teli del cantiere dell’Ospedale Madonna del Soccorso, svelando la rinnovata struttura, ma non si placano di certo le polemiche. Il motivo? La Vicepresidente della Regione Marche, Anna Casini, ha dichiarato: «In questi anni abbiamo investito milioni di euro per ammodernare il Madonna del Soccorso, mentre c’era chi speculava politicamente sulla salute dei cittadini diffondendo la falsa notizia della sua chiusura». Tempestiva la replica del dott. Nicola Baiocchi e della consigliera comunale Rosaria Falco, esponenti del Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso”. Di seguito pubblichiamo la nota stampa, intitolata ironicamente “Il cappotto di Gogol e le fantasie della Casini”.

«La signora Casini, l’architetto che ha ringraziato Dio perché a San Benedetto non c’è l’UTIC in quanto non c’è neanche la Rianimazione, ieri ha esultato perché i lavori esterni (fatti anche con finanziamenti europei, ma questo la signora non lo cita) di adeguamento termico della facciata del Madonna del Soccorso (non il “Santa Maria”, sembra che le piaccia insistere negli errori quando parla della sanità di San Benedetto), dimostrerebbero che l’ospedale per acuti non verrà chiuso perché adesso c’è il cappotto nuovo, come nella famosa novella di Gogol.» scrivono Baiocchi e Falco – «Ricordiamo alla signora che il 1 agosto 2018 il presidente Ceriscioli presentò ai sindaci dell’AV5 delle immagini riguardanti il futuro ospedale di Pagliare (senza alcun progetto però, ancora mai visto da nessuno) e i due presidi di Ascoli e San Benedetto: “struttura con limitato numero di posti letto gestito da infermieri, in cui l’assistenza è assicurata dai medici di base, dai pediatri di libera scelta o da Medici dipendenti dal Sistema Sanitario Nazionale” (ad esempio gli specialisti convenzionati)».

«Questa definizione è esattamente quella prevista dal Balduzzi all’articolo 10.1 “Ospedale di comunità”: “È una struttura con un numero limitato di posti letto (15-20) gestito da personale infermieristico, in cui l’assistenza medica è assicurata dai medici di medicina generale o dai pediatri di libera scelta o da altri medici dipendenti o convenzionati con il SSN; la responsabilità igienico-organizzativa e gestionale fa capo al distretto che assicura anche le necessarie consulenze specialistiche”. È importante sottolineare alcune parole: “la responsabilità igienico-organizzativa e gestionale fa capo al distretto”. Quindi si tratta di una struttura territoriale che non ha alcun valore di ospedale per acuti: infatti nel Balduzzi non si parla mai a tal proposito di pazienti acuti né, a maggior ragione, di Pronto soccorso per codici bianchi e verdi, che non è ammesso da alcuna legge nazionale, né di medici ospedalieri… Chiarito, speriamo definitivamente, questo argomento sul quale sono state costruite le vergognose favolette dei tre ospedali, cogliamo questa occasione per rivolgere alla signora una domanda molto precisa e per far conoscere ai lettori un problema gravissimo».

«Risulta, da un documento ufficiale e protocollo dell’AV5 del luglio 2014 (chiamiamolo D1), che l’ospedale di San Benedetto aveva 237 pl per acuti e 14 di lungodegenza: sei in meno rispetto alla DGR 735/13. Risulta poi da un secondo documento ufficiale del luglio 2015 (chiamiamolo D2) che l’ospedale di San Benedetto era sceso a 208 pl per acuti e 6 per lungodegenti: 43 in meno rispetto alla DGR 735/13. Quei famosi 43 posti letto perduti di cui il Comitato parla da più di un anno e per il quale è stato presentato esposto in Procura. Risulta ancora da un terzo documento ufficiale del dicembre 2015 (chiamiamolo D3) che i pl del Madonna del Soccorso erano 233 per acuti e 24 per lungodegenti, e che da un quarto documento ufficiale del 2020 (D4), i posti letto sarebbero 206 per acuti e 11 per lungodegenti. Ammesso che i numeri del 2020 siano veri, perché al momento i pl per acuti effettivi sono molto meno di 206, continuano a mancare almeno 40 p.l. Visto che una interrogazione protocollata dal cons. Reg. Giorgini, con queste stesse cifre, non è stata inserita all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio regionale, lo vogliamo chiedere alla signora: come mai mancano tutti questi posti letto?» incalzano Baiocchi e Falco, che concludono «Non ci aspettiamo certo una risposta da lei, ma la invitiamo sin d’ora, insieme a tutti gli altri candidati alle regionali, all’incontro pubblico che si terrà prossimamente, nel corso del quale mostreremo a tutti i presenti i documenti ufficiali e spiegheremo dove e perché sono finiti questi posti letto. Così si capirà anche che la quasi totalità della politica locale è stata zitta, per tanti anni, su questo delicatissimo argomento».

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