Cser Arcobaleno, gli operatori replicano alle critiche: «Apriamo le porte a chi non comprende la qualità del nostro lavoro»

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  Le dichiarazioni a mezzo stampa inerenti il Centro Socio Educativo Riabilitativo continuano a far discutere. E dopo la replica dell’assessore alle politiche sociali Emanuela Carboni, arriva una nota stampa degli operatori del Centro L’Arcobaleno a sostegno del loro incessante impegno quotidiano. Di seguito riportiamo il testo.

«Abbiamo appreso attraverso i giornali delle dichiarazioni di un Consigliere Comunale riguardo le attività  che si svolgono all’interno dello CSER “Arcobaleno”. Dichiarazioni che ci hanno colpito veramente in modo duro e personale, che non possono lasciare indifferenti. Lo CSER Arcobaleno è una struttura di riferimento per tutto il territorio; attiva dal 1996 , data dalla quale ci spendiamo con tutte le nostre risorse fisiche, professionali e umane per garantire agli ospiti non semplicemente un servizio di assistenza, bensì una buona qualità della vita intesa come benessere dell’individuo, fornendo quotidianamente, laddove possibile, stimoli ad ognuno, utili per esprimere se stessi, le proprie esigenze e i propri desideri.

Noi operatori, alcuni  dal 1995, siamo stati e siamo tutt’ora  accompagnatori di questo progetto di vita che vede al centro l’individualità di ogni utente. É sulla base del rispetto dell’individualità di ognuno, infatti, che nel corso di questi anni abbiamo sempre cercato di modulare le proposte educative adeguandole alle varie fasi del ciclo di crescita di ognuno. Lo CSER Arcobaleno, “il nostro Centro”, è sempre stato aperto al territorio allo scopo di sostenere l’integrazione degli ospiti, far conoscere le loro diverse abilità ai cittadini di San Benedetto del Tronto con la gioia e la soddisfazione di mostrare e dimostrare le nostre capacità artistiche, artigianali, creative. Abbiamo organizzato mostre, eventi, gite, soggiorni, partecipato a gare sportive etc, sempre nel rispetto dei desideri dei ragazzi e  delle normative vigenti.

Ci siamo “evoluti”, abbiamo strutturato una ciclicità nelle proposte laboratoriali allo scopo di offrire attraverso attività differenti  maggiore dinamicità al servizio e una più vasta gamma di esperienze ai suoi fruitori. Non comprendiamo le critiche infondate da parte di persone che non conoscono la grande bellezza della sinergia relazionale che quotidianamente si respira all’interno del servizio. Ma noi guardiamo avanti con la motivazione e la professionalità che da sempre ci caratterizzano. Finita questa fase di emergenza, saremo ben lieti di accogliere i nostri critici e chi li supporta per far vedere quello che facciamo e far comprendere con i fatti l’attenzione e la cura che mettiamo nel nostro lavoro».

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