Coronavirus, Castelli: «Pochi tamponi in Provincia, si chieda l’aiuto dei laboratori privati»

di REDAZIONE –

ASCOLI PICENO – Guido Castelli, ex sindaco di Ascoli e attuale responsabile degli Enti locali di Fratelli d’Italia, interviene sulla questione dei tamponi da effettuare nelle Marche. «Ceriscioli un paio di settimane fa aveva annunciato l’avvio di una campagna di tamponi a tappeto a partire dalla provincia di Ascoli Piceno. Una decisione giusta che doveva interessare principalmente i territori colpiti in misura minore dell’epidemia ma, proprio per questo, potenzialmente più vulnerabile. Tutto ciò sulla falsa riga del modello Veneto che ha garantito a Zaia di conseguire risultati più che incoraggianti. – afferma Castelli – Apprendiamo purtroppo che, nonostante l’impegno del dott. Milani, a causa di un problema di reagenti non dipendente dall’Area Vasta 5, in tamponi nella nostra provincia si fanno con il contagocce. 1000 tamponi in una settimana sono davvero troppo pochi e giorno perso, rischia di  compromettere gli i fragili equilibri che ancora connotano il nostro territorio».

«Per questo motivo, sulla falsa riga di quanto richiesto dai sindaci del fermano e tenuto conto della normativa regionale e nazionale di settore, credo sia giusto e opportuno valutare il ricorso ai laboratori privati per l’effettuazione del tampone. Già la delibera di Giunta Regionale n.345 dello scorso 16 marzo aveva contemplato questa possibilità e risulta che esistano nella nostra provincia laboratori convenzionati in grado di poter coadiuvare quelli ospedalieri. – conclude Castelli – Non c’è tempo da perdere: i tamponi uniti all’isolamento domiciliare sono le uniche armi che abbiamo per prevenire l’esplosione del virus. Se i reagenti ritardano, l’unica strada è chiedere collaborazione ai laboratori convenzionati».

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