di ROSITA SPINOZZI –
GROTTAMMARE – Ciao, Mario. Che amaro risveglio quello di ieri mattina in cui tutti noi abbiamo appreso la tua improvvisa scomparsa. Per la prima volta non mi hai fatto ridere. Mi è scesa una lacrima. Poi ho subito pensato alla tua straordinaria simpatia, all’ironia pungente, alla sensibilità d’animo che da sempre ti hanno contraddistinto. Ho pensato anche a tutte le volte che ho assistito ai tuoi spettacoli in veste di attore dialettale: quante volte ti ho applaudito nelle esilaranti scenette di “Natale al Borgo”, a “Commedie nostre” e in tante altre occasioni ancora, le ultime delle quali con la compagnia “Fuori di Testo”. E che magnifico Geppetto sei stato nel “Pinocchio” al Paese Alto di Grottammare. Ricordo ancora le nostre interviste che si concludevano immancabilmente con una fragorosa risata. Mi mancherai. Ci mancherai, Mario carissimo. Te ne sei andato improvvisamente, lunedì 23 settembre: un malore ti ha portato via a 67 anni. Un fulmine a ciel sereno per l’intera comunità grottammarese e per quanti ti hanno voluto bene. Hai avuto il grande pregio di farci sorridere con la tua arte e, soprattutto, con la tua semplicità. Facevi l’elettricista, ma come attore sei stato veramente un portento. Indimenticabile. Le mie non sono parole “postume”, poiché ogni volta che ci siamo incontrati ti ho sempre manifestato la mia stima. Tu sorridevi e, con il tuo inconfondibile sguardo, mi dicevi “sei troppo buona”. No Mario, la verità è che non sono io ad essere troppo buona. Eri tu troppo bravo. E simpatico come pochi. Mi mettevi allegria. E di questa allegria ti saremo grati in tanti. Con la tua scomparsa abbiamo la sensazione di aver perso qualcosa di caro, siamo pervasi da una malinconia che non passerà più perché avevi il pregio non solo di farci ridere ma anche di tenere vive le radici delle nostre tradizioni. Non sarà più lo stesso senza di te. Ma attraverso il tuo ricordo, sorrideremo ancora. Grazie Mario.
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