“Fumant Altaria Cuprae”, due giorni nella Cupra Marittima romana

di SIMONE AMABILI –

CUPRA MARITTIMA – Nella splendida cornice dell’area archeologica di Cupra Marittima, nei giorni di sabato 20 e domenica 21 luglio, una macchina del tempo ha riportato indietro il paese di duemila anni facendo rivivere con la rievocazione storica “Artocria” autentici spaccati di vita quotidiana di epoca romana. Dalle ore 17 alle 24 il Gruppo Storico Cuprense e il gruppo gladiatorio del Ludus Cuprensis in sinergia con l’Archeoclub hanno dato inizio a questo viaggio nel passato. I rievocanti hanno infatti guidato i visitatori alla scoperta della vita del cittadino romano spiegando anche tramite attente ricostruzioni gli aspetti principali della vita militare, civile e religiosa. I gladiatori del Ludus Cuprensis, allo stesso modo, hanno accompagnato i curiosi alla scoperta dell’arte del gladio. Le attività didattiche in entrambi i giorni sono state poi inframezzate da riti sacri, conferenze, combattimenti gladiatori, danze antiche e visite guidate curate da membri dell’Archeoclub locale.

Il rito dell’accensione del fuoco sacro, anticipato dalla lettura di un passo dalla Geografia di Strabone, ha aperto la serie di eventi che si sono succeduti durante le serate. I momenti clou sono stati occupati dalle conferenze di due eminenze nel campo dell’archeologia e della storia romana. Nella serata di sabato il prof. Baldelli ha coinvolto l’uditorio con la conferenza dal titolo: “Intorno al Santuario di Cupra Marittima: evidenze archeologiche di epoca romana”. Nella serata di domenica, invece, il prof. Malavolta ha presentato l’illustre figura di Lucio Afranio, autorevole personaggio cuprense di origine romana. In seconda serata, sotto il chiarore di una luna quasi piena, il collegio sacerdotale ha svolto un rito nuovo volto a richiamare una delle figure più affascianti della letteratura. Con il rito dedicato alla dea Ecate si è rivissuta la stessa concitazione di Medea, la strega della Colchide che in preda al “furor” la invocò.

A conclusione dell’evento, i combattimenti tra le diverse categorie di gladiatori hanno reso vivo ciò che spesso nei libri di storia viene trattato soltanto di sfuggita. Allo scoccare della mezzanotte l’astro splendente del Mar Nero, la danzatrice Amar Shahin, con le sue movenze ha concluso ognuna delle due serate. «L’occasione di questa manifestazione ha permesso la riapertura dell’area archeologica e ha fatto sì che venisse conosciuta o riscoperta dai turisti e dai cuprensi stessi». Con queste parole il sindaco Alessio Piersimoni ha dato appuntamento al prossimo anno, ringraziando per il lavoro svolto l’associazione Artocria nella figura del presidente Marco Malaigia e l’Archeoclub di Cupra Marittima nelle figure di Vermiglio Ricci e Giovanni Ciarrocchi. Per due giorni questo viaggio nel tempo ha dato modo al paese di ricordare le sue radici, le sue origini e l’importanza che ha rivestito in una delle epoche più fiorenti dell’agire umano. Gli altari di Cupra sono ritornati ad emanare il loro fumo sacro. Speriamo che lo possano fare ancora.

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