“Seduzioni Picene”, Alesiani in mostra a Grottammare a quarant’anni dalla sua prima esposizione

di REDAZIONE –

GROTTAMMARE – A quarant’anni dalla sua prima mostra,  Giuseppe Alesiani torna ad esporre a Grottammare Alta, rendendo così omaggio al suo primo Maestro, Vittorio Rivosecchi. Quella del 14 luglio è stata indubbiamente una serata carica di emozioni per tutti i presenti: da una parte, la critica del noto letterario Antonio Lera, dall’altra l’omaggio della curatrice Serena Scolaro ad un artista che fa “parte ormai della sua famiglia” come ha affermato lei stessa. Una personale d’arte “Seduzioni Picene” che ha reso, con i suoi paesaggi, i suoi colori, i suoi profumi e il pubblico accorso, ancora più splendido uno dei Borghi più belli d’Italia. Sotto il famoso loggiato di Piazza Peretti ha avuto luogo un convivio commosso, i figli e la nuora di Rivosecchi, Antonella Romoli, Presidente dell’Associazione Kothon, hanno accolto con occhi lucidi l’omaggio dell’ex allievo di Massignano, il cui stesso padre si chiamava Vittorio. La frase ripetuta più spesso per i vicoli dell’incasato marchigiano è stata “nulla accade per caso” poichè anche il figlio di Vittorio Rivosecchi si chiama, appunto, Giuseppe.

L’esposizione rientra nella rassegna artistica “Agorà tra Arte e Gusto”  grazie ai suoi percorsi sensoriali tra buon cibo, ottimi vini e musica in sottofondo, nei luoghi più caratteristici del paese. «L’idea è quella di riempire, simbolicamente – afferma la presidente dell’associazione – l’antico contenitore piceno di una moltitudine di quelle cose che fanno bene alla mente e al cuore. Il gusto sarà lusingato con le proposte enogastronomiche del Ristorante Pizzeria Papa Sisto, Osteria dell’Arancio, Vineria M481 che, per l’occasione, applicheranno lo sconto “Agorà” del 20% sul menu. Le location che accoglieranno le serate vanno da Piazza Peretti, con il suo loggiato sul mare, al vicolo Camilla Peretti per proseguire fino a piazza Santa Lucia, davanti alla chiesa con i suoi incantevoli scorci sul mare».

«Io ho attraversato questi campi – conclude Serena Scolaro nel suo pezzo critico, riferendosi alla volontà dell’artista nell’espressione delle sue opere – ho odorato questi fiori, ho gustato di questi frutti, ho patito il freddo sotto questi alberi innevati, ho assaporato il tepore dei raggi del sole sul mio viso, ho ascoltato questa musica. Eccomi, io sono esistito!».

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