Musicultura, gran finale per le audizioni live. Incetta di premi per Lavinia Mancusi

Lavinia Mancusi con l'assessore alla cultura Stefania Monteverde

di REDAZIONE –

Si chiudono con successo le Audizioni Live a Macerata. A Recanati il prossimo 6 aprile per conoscere i 16 finalisti del Festival –

MACERATA – Si chiude il sipario sulle audizioni live della XXX Edizione di Musicultura che ha visto con successo passare a Macerata la nuova  canzone italiana di qualità, in quattro intensi week end di ascolti, 54 artisti, 162 canzoni che hanno permesso al pubblico del Teatro della Filarmonica di conoscere ed individuare i prossimi protagonisti dell’empireo dei cantautori italiani. Ora spetta alla giuria del Festival il compito di decretare i nomi dei magnifici 16 finalisti che verranno presentati in concerto il prossimo 6 aprile a Recanati,  gli artisti selezionati andranno a comporre i Cd di Musicultura e i loro brani  passeranno nelle preziose mani di Radio 1 Rai  partner di Musicultura per farli conoscere al grande pubblico.

Incetta di premi nella serata di chiusura delle audizioni live per Lavinia Mancusi che ha incantato pubblico e giuria  con una grande performance, aggiudicandosi il Premio “Un Certain Regard” della commissione di ascolto per la migliore esibizione della serata e gli applausi dei presenti con il Premio Val Di Chienti. Romana, classe ’84, Lavinia Mancusi cantante per istinto, violinista per indole, percussionista per natura e chitarrista per caso – cosi si definisce – ha presentato “Rosa addannata”, “Donna fresca” storia di una donna di oggi, Francesca e delle sue battaglie personali e  “Ninù” una zingara, Lina, che di fronte al plutone di esecuzione nazista, canta ed esprime con forza e coraggio tutta  la sua libertà. Tre brani, tre donne, che confluiranno nel suo primo album da solista.

Romito, la band di Napoli composta da Vittorio Romito, Andrea Pasqualini  Carlo De Luca, Nicola Papa e Walter Marzocchella, forte della convinzione dell’internazionalità del linguaggio partenopeo, cerca di oltrepassare il muro della tradizione, immaginando un nuovo modo di scrivere, comporre e arrangiare in dialetto, mescolando sonorità indie folk ed elettropop di matrice anglosassone alla lingua napoletana. Si sono esibiti con la ninna nanna “Duorme mo”, “Viern”  e “Cosa ‘e niente” un brano che racconta Napoli traendo ispirazione da Edoardo De Filippo.

Marco Abete, in arte Zarat, classe’86, di Napoli, ha proposto : Passo dopo passo”, “L’essere vero”  e “Milano/Salerno” sul tema della violenza, dove Salerno non è una città ma una donna. Sulla sua musica ha raccontato al pubblico: «Lascio che i miei stati d’animo mi definiscano attraverso le canzoni che scrivo».

Federa&Cuscini, un progetto folk italo-napoletano che segue un concetto immediato: la semplicità dei buoni abbinamenti uniti alla complice “voglia ‘e sunà”. Hanno presentato “Vento ‘e curaggio”, “Da piccola” e “Scumbinata”. Tre brani che parlano di “coraggio” con storie e fantasie espresse sia in forma musicale che vocale con forte chiarezza del messaggio.

Michele Barbato, dalla provincia di Salerno, si è esibito con tre brani su temi attuali: “Mamafrica”, “Piano Kalergi” e “Munnezza”. Per Michele Barbato fare  musica, poetare, sforzarsi di fare Arte è una palestra per la sua anima. Prossimo appuntamento con Musicultura il 6 aprile a Recanati al Teatro Persiani per conoscere i magnifici 16 finalisti del Festival 2019.

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