Connor, Christian e il potere dell’amicizia

di ROSITA SPINOZZI –

Due bambini si tengono per mano prima di entrare in classe. Il bimbo biondo ha lo sguardo rivolto a terra e s’intuisce che è molto spaventato, il bimbo di colore invece guarda timorosamente fiducioso davanti a sé. Hanno otto anni e indossano la divisa dell’istituto Minneha Knowledge a Wichita, in Kansas, dove frequentano le elementari. L’immagine è diventata virale da quando la mamma di uno dei due l’ha pubblicata sul suo profilo Facebook, generando commozione nell’universo social. Ma non è questo l’aspetto importante. Semmai è importante il sentimento che si cela dietro questa immagine che arriva lieve al cuore come una carezza. Il bambino biondo si chiama Connor ed è autistico. Piange sommessamente perché ha timore di entrare in classe, ma sa che deve farlo e l’angoscia è tanta. È il suo primo giorno di scuola. Il bambino di colore si chiama Christian, in apparenza sicuro, ha invece delle piccole difficoltà nel parlare. Ma è deciso ad entrare in classe e, quando all’ingresso nota la titubanza di Connor, non ha alcun dubbio su quello che deve fare: si avvicina a lui, gli sorride, poi lo prende per mano.

Faranno insieme il loro primo viaggio nel mondo scolastico. Tenendosi per mano è un po’ come dividere ansie e timori, ma anche future gioie che potranno nascere dal loro percorso. È immenso il potere dell’amicizia, tanto che Connor si convice, accoglie mano del suo nuovo amico ed entra con lui in classe. Dove, poi, magari, scoprirà il valore della solidarietà. La mamma di Christian, Courtney Moore, è commossa quanto April Crites, la mamma di Connor. Le due donne si scambiano sguardi solidali e messaggi. «Sono così orgogliosa di mio figlio: ha visto un bambino piangere da solo in un angolo, quindi è andato a consolarlo, gli ha preso la mano e lo ha accompagnato in classe.» scrive Courtney «È un onore crescere un bambino così amorevole e caro. È un bambino con un grande cuore: il primo giorno di scuola è iniziato nel modo giusto». Sì è decisamente iniziato nel modo giusto, sono questi piccoli gesti che ci fanno sperare nelle nuove generazioni e nel ritorno di una vera umanità.

«Mio figlio è autistico» le risponde April «Ogni giorno mi preoccupo del fatto che possa diventare una vittima dei bulli per via delle sue caratteristiche: tuo figlio mi ha semplicemente scaldato il cuore. Se ci fossero più bambini come lui, non avrei motivo di preoccuparmi di nulla». Piccoli gesti che scaldano il cuore e, spesso, passano in secondo piano perché sono sempre le notizie “brutte” a fare più “rumore”. Nonostante ciò il gesto del piccolo Christian è meravigliosamente assordante, perché non conta il colore della pelle e neanche la disabilità. Conta soltanto aprire il proprio cuore ed essere gentili. Credo molto nella forza del singolo e nel potere di questi piccoli, grandi gesti che ci fanno davvero vedere il mondo con occhi diversi. E mi piace pensare che l’amicizia fra Connor e Christian possa rimanere tale anche in età adulta.

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