Incendi in Sardegna, l’olivastro Sa Tanca Manna si salverà. I patriarchi non muoiono mai

L'olivastro Sa Tanca Manna, registrato tra gli alberi monumentali d’Italia

di AMERICO MARCONI –

I furiosi incendi di questi giorni avvenuti in Sardegna hanno prodotto innumerevoli vittime: animali, piante, opere dell’uomo. Purtroppo c’è anche Sa Tanca Manna, un patriarca vegetale, registrato tra gli alberi monumentali d’Italia. È un olivastro di 10 metri di circonferenza e 16 metri di altezza, la cui età stimata è di oltre 2000 anni, cresciuto a Cuglieri in provincia di Oristano. Raggiunto dalle fiamme sembrava irrimediabilmente distrutto. Lui testimone di millenni di storia appariva bruciato in tutte le sue parti. Non solo: continuava ad ardere lentamente sotto terra. Lo spettacolo era ed è desolante.

Nell’Odissea di Omero c’è un altro tronco di olivastro che fu volutamente messo nel fuoco. La storia è narrata nel libro IX. Dove Odisseo/Ulisse giunse alla terra dei Ciclopi, esseri enormi e fortissimi con un solo occhio. Luogo disseminato di grotte, penetrando in una di esse trovò forme di formaggio ma non fu soddisfatto: volle sapere di più. Nonostante il timore dei compagni aspettò il mostruoso abitante per vederlo da vicino. Sopraggiunse Polifemo, figlio di Poseidone dio del mare. Entrato nella caverna, sbarrò con un macigno l’ingresso, munse alcune pecore e accese il fuoco. Fu allora che vide Ulisse e i suoi amici; dopo poche nervose parole ne scagliò a terra due, li squartò e se ne cibò per cena. Ulisse, capì che doveva escogitare uno stratagemma. Prima l’addormentò invitandolo a bere molto vino e disse che il suo nome era Nessuno.

Poi con i suoi compagni prese l’enorme bastone di Polifemo, un tronco di olivastro, e lo rigirarono nel fuoco. Ne arroventarono un’estremità e glielo conficcarono, mentre dormiva, nel suo unico occhio. Un urlo pauroso riempì la grotta e i dintorni. Accorsero altri Ciclopi che chiesero chi mai lo tormentasse. «Nessuno, amici mi uccide!». E quelli risposero che se nessuno lo assaltava pregasse piuttosto suo padre Poseidone. Tra lancinanti dolori Polifemo liberò l’entrata e cercava da cieco di trovare qualche Acheo. Ma loro si erano appesi sotto il vello dei pasciuti arieti. E guadagnarono l’esterno, riuscendo a fuggire.

Se un tronco di olivastro arroventato salvò la vita di Ulisse e dei suoi compagni, in Sardegna sono i pompieri ad essere riusciti a salvare l’olivastro Sa Tanca Manna. Ce lo comunica il botanico Gianluigi Bacchetta: «Il patriarca riuscirà a sopravvivere. Resterà mutilato e ridotto ai minimi termini, ma la parte di sinistra sembra vitale e l’intervento provvidenziale dei pompieri ha avuto effetto. Il tronco e le radici non ardono più e adesso bisogna continuare a bagnare la rizosfera per fare abbassare le temperature del suolo». I Patriarchi, nati nella notte dei tempi come i miti, non muoiono mai.

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L’olivastro Sa Tanca Manna dopo l’incendio