di PIER GIORGIO CAMAIONI (PGC) –
Opplà Tour – Avion Travel – Teatro delle Api – Porto Sant’Elpidio – 30 maggio 2021 h 19.00
Peppe Servillo è abituato ai salti, l’immobilismo (fisico) da pandemia non gli ha tolto l’agilità elegante da mimo. La sua “Piccola Orchestra” ha dovuto forse impiegare i primi due pezzi per togliersi quel po’ di ruggine, poi si è naturalmente posizionata sull’eccellenza che da svariati decenni le conosciamo. Ma niente salti, loro: gli opplà sono tutti per noi, per incitarci, per scuoterci, per spingerci a risollevarci dal digiuno forzato di buona musica dal vivo. Per dirla col vocabolario Zingaretti alla voce “opplà”, noi saremmo il bimbo caduto a terra che ha bisogno di incoraggiamenti: dell’opplà, appunto.
Buon concerto. Intanto buono l’orario “europeo”: le sette della sera, entri col sole ancora alto, esci che non è notte. Invece di essere costretti dai nostrani orari impossibili (al lordo degli abissali cronici ritardi) a fare quasi l’alba. Poi, stare distanziati – per sicurezza – non è una tragedia: al “Delle Api” si sta ancor più comodi, quasi come sul divano di casa, vedi meglio, senti meglio, il concerto lo senti più “tuo”. Eddài, un po’ di sano egoismo, almeno per compensare la prigionia della mascherina che ti affatica il respiro e ti ovatta le emozioni.
E gli Avion non fanno musica tumultuosa, non hanno bisogno di furoreggiare per dimostrare che sono bravi: la batteria avarissima e delicata che consuma più spazzole che legni, il basso-contrabbasso dai deliziosi contrappunti che mai si agita, i fiati – di Ferruccio Spinetti – che centellinano le note, ma che note! e il piano a far con sapiente disinvoltura l’altra “mezza orchestra” come danzando sulle punte, mentre l’esile elastico Servillo recita testi di poesia pure difficili, ma cantando.
Gli Avion non sono per tutti, o non tutti sono per gli Avion. Serve l’ascolto attento, quasi esclusivo. Non è musica d’accompagno, da evasione, da supermercato, da piazza, neanche da film. Non può essere rumore di fondo della vita. Le devi dar retta, pensare solo a lei, anche se non è molto orecchiabile. Allora ti farà bene. Ma meno male che gli Avion Travel son fatti così. Altrimenti Paolo Conte non gli avrebbe affidato parecchie tra le sue più belle canzoni in quel loro meraviglioso Danson Metropoli del 2007, dove Conte resta il grande Conte, pur nelle intense revisioni ritmiche e d’atmosfera degli Avion più ispirati.
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