Paragone con Scampia, Spazzafumo si scusa con il sindaco di Napoli: «Non era mia intenzione offendere la sua Città»

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Ma questo è il Comune di Scampia o il Comune di San Benedetto?». La frase pronunciata dal sindaco Spazzafumo in Consiglio Comunale non è di certo passata inosservata, tanto da essere andata in onda su Radio 24 nella trasmissione “La Zanzara” di Giuseppe Cruciani. Spazzafumo con questo azzardato paragone intendeva giustificare la necessità di abbellire il Comune che, al momento del suo insediamento, dice di aver trovato con luci non funzionanti e zone in cui c’erano persino infiltrazioni di acqua piovana. Una frase poco gradita che ha portato il primo cittadino a scusarsi con il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, tramite una lettera. «Sento il bisogno di rivolgere le mie scuse per la frase pronunciata nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale di San Benedetto del Tronto, e di cui è stato dato risalto anche attraverso media nazionali.- scrive Spazzafumo –  Non era mia intenzione offendere la sua Città né tantomeno gli abitanti di Scampia, un’area senz’altro afflitta da gravissimi ed antichi problemi ma che so sta compiendo, con il supporto delle istituzioni, in primo luogo del Comune, uno sforzo titanico per recuperare una dimensione di normalità. Da amministratore locale, seppur alla prima esperienza, posso immaginare l’impegno che state profondendo quotidianamente per migliorare le condizioni di vita della comunità napoletana, e in particolare dei residenti nei quartieri periferici. Le cronache narrano di questo sforzo, ma non possono descrivere compiutamente il lavoro quotidiano, irto di difficoltà e di ostacoli, che state conducendo. Avete affrontato e tutt’ora affrontate sfide complesse per il bene della città di Napoli e dei suoi abitanti, sfide che pochi altri amministratori italiani sono chiamati a gestire. – conclude Spazzafumo – La prego di farsi interprete del mio sentimento di profondo dispiacere per quanto accaduto presso la comunità dei residenti di Scampia a cui esprimo non solo il mio incondizionato e affettuoso incoraggiamento ma a cui assicuro anche la totale disponibilità a contribuire, nelle forme che saranno ritenute più congrue, alla rinascita civile e morale del quartiere».

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