Premio Strega, in viaggio verso la finale. “Almarina” di Valeria Parrella

di ELIANA NARCISI (ELIANA ENNE) –

Elisabetta Maiorano ha cinquant’anni, è vedova e sola e trascorre un’esistenza grigia nel ricordo del marito Antonio, la cui scomparsa ha significato per lei anche la perdita della possibilità di adottare un figlio. Insegna matematica a Nisida, un carcere minorile che è al contempo casa di reclusione e rifugio, un’isola in cui il tempo pare sospeso in attesa che i suoi giovani ospiti, ragazzi con alle spalle storie di delinquenza e degrado, trovino il coraggio di scommettere sul proprio futuro grazie anche all’impegno educativo degli insegnanti e degli operatori che se ne prendono cura. Almarina è una nuova allieva, una sedicenne rumena con alle spalle una storia di abusi familiari. Fuggita via dal padre violento per mettere in salvo il suo fratellino, è venuta in Italia alla ricerca di una vita migliore ma è finita, invece, nelle mani sbagliate. Almarina non aveva ricordi ed era stata vestita di carta, ma possedeva la luce del futuro negli occhi: e il futuro comincia adesso.

Narrato interamente in prima persona e ricco di riflessioni e pensieri espressi come in un flusso di coscienza continuo, come in un sogno a occhi aperti, quello della Parrella è un libro di denuncia sulla scarsa politica legata alle carceri minorili, sulla mancanza di cura per i più deboli, sulle difficoltà di portare avanti un rapporto costruttivo con i giovanissimi detenuti per gli operatori e gli insegnanti, di fatto lasciati soli quando non anche ostacolati da burocrazia e magistratura inadeguata. Ma è anche una storia di speranza, di riscatto, di amore che non riconosce autorità, di occhi alla disperata ricerca di un orizzonte senza più interruzioni. Nello sguardo della giovane allieva Elisabetta rivede se stessa e ripercorre la propria esistenza, ne sente il peso e decide finalmente di voltare pagina. Il nome Almarina nasce dalla fusione delle parole alma e marina ed è in questo abbraccio virtuale tra l’anima e il mare che si incontrano due solitudini, due dolori e che inizia per entrambe un percorso di riscatto. Elisabetta lotterà per ottenerne l’affidamento, ma lotterà anche per se stessa.

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