“La grande sfida”, a Porto San Giorgio un convegno sulle dipendenze patologiche e gioco d’azzardo

di REDAZIONE –

PORTO SAN GIORGIO – Tanta partecipazione, interventi significativi, nuovi scenari che si aprono per “La Grande Sfida dipendenze e azzardo – prospettive di cura e prevenzione”, incontro che si è svolto venerdì 29 novembre al Teatro Comunale di Porto San Giorgio. Già dagli interventi introduttivi, il convegno ha offerto spunti importanti, tramite i brevi contributi di Don Vinicio Albanesi, Nadia Storti e Licio Livini (rispettivamente Direttore Generale Asur e Direttore AV4), Giovanni Santarelli (Programmazione sociale Regione Marche), Nicola Loira e Francesco Gramegna (Sindaco e Vicesindaco di Porto San Giorgio), Alessandro Ranieri (Ambito XX), Vincenzo Longo (Questura di Fermo), sono emerse preoccupazioni riguardo un fenomeno che si sta trasformando, che conserva alcuni tratti noti e al contempo diventa sfaccettato, che coinvolge sempre più persone e in modo più subdolo, come succede ad esempio con l’azzardo patologico e le nuove dipendenze digitali. Un fenomeno che dunque necessità dell’impegno di tutto il contesto sociale, di integrazione dei servizi, di flessibilità negli approcci, per occuparsi delle persone prima ancora della dipendenza, sia nella prevenzione che nella cura.

Gianni Giuli e Riccardo Sollini, referenti scientifici del Convegno, hanno poi aperto i lavori sottolineando come “La Grande Sfida” abbia una impostazione plurale e ambiziosa, in linea con il suo titolo, aperta anche alla cittadinanza, e con un importante focus finale dedicato ai rappresentati politici, diretto appunto a confrontarsi e guardare in faccia i punti critici per creare insieme un nuovo percorso. Gli interventi tecnici di Marco Nocchi (Responsabile prevenzione e contrasto alle dipendenze della Regione Marche), Sabrina Petrelli (Sociologa Asur AV4), Giovanni Feliziani (Direttore Servizi Area Integrazione socio-sanitaria) e Claudio Cacaci (Direttore DDP AV5) – coordinati da Giorgio Pannelli (Direttore DDP AV4) – hanno delineato la situazione delle dipendenze nella Regione Marche: dimensione e tipologie di abusi, richiesta di cura, forze messe in campo per la prevenzione e il trattamento, metodologie di integrazione, criticità e prospettive dell’intero sistema. In particolare i dati presentati da Marco Nocchi hanno confermato una altissima spesa in relazione all’Azzardo su alcuni comuni della Regione, specie le realtà costiere del Pesarese, poi Civitanova Marche, infine i comuni colpiti dal terremoto nell’interno maceratese, a dimostrazione di come abusi e dipendenze attecchiscano laddove c’è fragilità, sociale e psicologica.

Sabrina Petrelli ha delineato uno scenario di dipendenze in grande mutamento e sfaccettato, con l’abbassamento di età di approccio all’abuso, con sacche di marginalità rilevanti, in particolare in relazione a stranieri e disturbi mentali, ma anche e sopratutto con una pericolosa “normalizzazione” delle dipendenze, che tra vecchie e nuove si sono oramai insidiate nei nostri stili di vita, in un contesto sociale frenetico e frammentato di per sé problematico, allargando a dismisura il novero e le tipologie di persone a rischio. Il punto di vista delle Comunità Terapeutiche ha permesso di affrontare un discorso ulteriore ricco di considerazioni, esperienze, provocazioni. Paola Modestini (Ama Aquilone), Alfredo Rapanelli (La Speranza), Massimo Mobili (Berta ’80), Michele Rocelli (L’Arcobaleno) hanno sottolineato come il lavoro delle Comunità terapeutiche sia nato e si sia evoluto per adattarsi al mutamento delle dipendenze, e come si configuri ora una necessità ulteriore di lavorare sulla storia delle singole persone, inserite in un sistema sociale che purtroppo sovente non è confortevole per combattere disagi, isolamenti, fragilità.

La Tavola Rotonda finale ha visto Francesco Cicchi (Orme) e Paolo Nanni (Asur AV3) interrogare i rappresentanti politici sulle prospettive di azione e sulle maggiori criticità emerse nella giornata. Anna Casini, Vicepresidente della Regione Marche, ha presentato come prioritario il lavoro educativo su bambini e genitori, Elena Leonardi, Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, ha messo in evidenza come ci siano diversi punti di incontro tra le forze politiche per fare fronte comune riguardo la sfida delle dipendenze, e a tal proposito ha portato l’esempio della legge regionale sull’Azzardo elaborata e approvata con il contributo di tutti. Proprio riguardo la legge Azzardo, Luca Marconi, Consigliere regionale Udc, ha commentato che sarebbe prematuro fare un bilancio sui suoi effetti, poiché sono ancora da applicare i suoi aspetti più vincolanti, ma ha pure sottolineato come ci sia bisogno di una azione collettiva, fin dal basso, per incidere in maniera rilevante sulle dipendenze.

Luciano Agostini, Responsabile regionale salute del Partito Democratico, ha rilevato la necessità di un cambio di approccio da parte di cittadini e politici, in cui i primi chiedano alla politica di occuparsi dei temi più spinosi, invece di limitarsi a lanciare allarmi sterili. Francesco Giacinti, Consigliere regionale del PD, ha invece analizzato lo scenario complesso dell’impiego dei fondi per le dipendenze, o anche per altre questioni importanti quali il terremoto, che sovente ci sono, ma a volte si bloccano o si disperdono nei rivoli dei percorsi burocratici, che pure sono necessari per proteggere l’azione sul territorio dalle mire della criminalità organizzata, che purtroppo ormai da anni si è insediata anche nelle Marche.

Stefano Mei, Consigliere comunale di Civitanova Marche del Movimento Cinque Stelle, è partito dalla spesa Azzardo, che vede il suo comune ai vertici, per delineare uno scenario ancora impreparato sia a livello politico sia a livello sociale a prendere coscienza della gravità del fenomeno delle dipendenze. Riccardo Sacchi, Consigliere comunale di Macerata di Forza Italia, ha analizzato il ruolo fondamentale dei comuni nella Sfida, e come un passo fondamentale sia la condivisione, portando ad esempio il regolamento Azzardo del Comune di Macerata, che ha visto le forze politiche compatte dalla stessa parte, e che dovrebbe essere preso e applicato in tutti i comuni della provincia o della regione per rendere davvero l’azione incisiva su territorio ampio.

Nella serata teatro esaurito per il gran finale: “Il potere dell’empatia”, philoshow sulla cura, uno spettacolo con la direzione artistica di Lucrezia Ercoli che ha alternato e mescolato riflessione, musica e video. Ospite speciale il filosofo Simone Regazzoni che ha narrato la forza propulsiva che hanno empatia e relazione nel combattere i mali del nostro tempo. Lo show è iniziato con le parole toccanti di Gianni Giuli che, reduce dall’aggressione subita pochi giorni fa, ha chiesto al pubblico di non girarsi dall’altra parte, di sentirsi parte della sfida per combattere le dipendenze e ogni forma di isolamento e disagio.

Copyright©2019 Il Graffio, riproduzione riservata