Stoccaggio gas, incontro in Comune con Ambiente e Salute nel Piceno. L’intervento del vicepresidente Bartolozzi

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo il fermo no al rinnovo dell’autorizzazione in scadenza per la realizzazione dell’impianto di stoccaggio del gas a San Benedetto del Tronto, ribadito dalla Regione Marche con l’approvazione della mozione a firma del capogruppo Fabio Urbinati (il 23 febbraio in Aula), il Comitato Ambiente e Salute nel Piceno, nella persona del vicepresidente Massimo Bartolozzi, incontra la stampa in Municipio insieme al sindaco Pasqualino Piunti e agli assessori all’Ambiente di San Benedetto e Martinsicuro Andrea Traini e Marco Cappellacci. Bartolozzi fa il punto sulla situazione dell’iter del progetto di realizzazione di un impianto di stoccaggio gas nel sottosuolo di San Benedetto del Tronto.

«É da tempo che non ci facciamo sentire, ma ciò non significa che siamo stati inattivi. Anzi, nelle scorse settimane ci siamo mossi tra Termoli, Fano e Senigallia per ragioni inerenti lo stoccaggio. – spiega Bartolozzi – Proprio nei giorni scorsi abbiamo inviato, insieme al sindaco, una richiesta di incontro al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa per sottoporre alla sua attenzione tutte le criticità riguardanti il progetto e che abbiamo avuto modo di conoscere e divulgare nel corso di questi 8 anni: dall’inquinamento, alla pericolosità dell’impianto, alle problematiche sismiche ed alla violazione dei diritti dei cittadini, quali scurezza, ambiente, salute, patrimonio e attività economiche. Abbiamo intenzione di consegnare anche tutte le delibere e gli atti di contrarietà all’impianto deliberati nel corso degli anni da tutti i Comuni del territorio: San Benedetto, Monteprandone, Colonnella, Martinsicuro e Grottammare».

«Avevamo in precedenza fatto la stessa richiesta al precedente Ministro Calenda da cui non abbiamo mai ottenuto risposta, e qualche mese fa allo stesso Ministro Costa, sempre insieme al Sindaco e ai comitati di quartiere. – continua Bartolozzi –  L’incontro si era quasi concretizzato anche perché era stato lo stesso Ministro ad organizzarne uno con i vari comitati ed associazioni di tutta Italia, ed era stato fissato per il 6 febbraio. Poi l’incontro è saltato a causa della concessione da parte del Mise di alcuni permessi di ricerca. Ora ci auguriamo che i tempi siano maturi per porre fine alla questione stoccaggio gas, visto l’atteggiamento e le dichiarazioni del Ministro in merito ai progetti relativi agli idrocarburi. Ci attendiamo anche che i parlamentari eletti nel Piceno si adoperino per favorire l’incontro».

«La questione della scadenza della Via esposta la settimana scorsa dal Consigliere Regionale Urbinati e dalla conseguenze Mozione Regionale, ci dà un argomento in più da analizzare con il Ministro, anche perché dal giugno 2014 la procedura di Via ha subito più volte delle variazioni e generalmente sempre a vantaggio delle aziende proponenti. – prosegue il vicepresidente di Ambiente e Salute nel Piceno – Per cui è necessario verificare bene la situazione legislativa. A tal proposito ci accingiamo a fare un nuovo accesso agli atti sia al Mise sia al Ministero dell’ambiente per verificare se ci siano nuove documentazioni relative alle attività delle varie parti concorrenti, anche perché da un po’ di tempo a questa parte i siti di mise e Minambiente sono oscurati e la cosa ci preoccupa. Potremo dire che la questione sarà chiusa solo quando ci sarà la firma del Ministro sul documento di rigetto del progetto. – aggiunge –  Vista l’approvazione della Mozione, sarebbe anche opportuno che la Regione si ritirasse dai ricorsi al Tar in cui si è schierata contro i cittadini di San Benedetto. Ci sono poi altre iniziative che abbiamo portato avanti e che non reso noto: In particolare, nel luglio scorso abbiamo provveduto a depositare l’esposto per cui avevamo raccolto le firme di supporto. Non potendo prevedere con sicurezza le sedi competenti, lo abbiamo depositato presso le procure di Ascoli, Ancona e Roma».

«Abbiamo poi provveduto a depositare l’esposto anche presso l’Anticorruzione ed Autorità di Bacino. – conclude Bartolozzi – L’anticorruzione sembra aver considerato di prendere in esame la questione e ci ha risposto che essendo in corso un procedimento amministrativo, il ricorso al Tar del Comune e che l’inizio delle indagini sarebbe partito al termine del procedimento. Comunque sono ancora in piedi tutte le altre iniziative intraprese nel corso degli anni, le varie diffide ed in particolare la richiesta di danni avallata anche dalla delibera Comunale della precedente Giunta e ribadita da una delibera della attuale giunta. Un’ultima cosa che possiamo dire è che stiamo preparando un’iniziativa molto interessante sulla vicenda stoccaggio, facendo un punto globale della questione».

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