Nordic Walking, che passione! Nel Mediterraneo, tra i ruderi del paleolitico e scogliere mozzafiato

di GIAMPIETRO DE ANGELIS –

Camminare con la tecnica nata in Finlandia in pieno Mediterraneo, nella terra dominata da antichi popoli è una emozione particolare. A Gozo hanno stanziato i fenici prima e i romani dopo e, in epoche molto più recenti, francesi ed inglesi. E prima di tutti loro, i popoli preistorici, lasciando tracce come il sito archeologico Gigantia, vecchio di circa 5000 anni, tra i più grandi e meglio conservati al mondo. E basta spostarsi un po’ ed ecco le scogliere a picco sul mare tra le più belle del pianeta. Gozo, che fa parte dell’arcipelago maltese, la puoi attraversare tutta a piedi. La lunghezza massima, in linea retta, è di soli 14 km con una superficie d’area di 67 km quadri. Ovunque, eccellenti sentieri rurali, tra colline, scogliere, spiagge. Recentemente, alcuni appassionati walkers dell’Adriatico Team Nordic Walking hanno realizzato un tour, esplorando quattro tra i più suggestivi percorsi.

La prima tappa: da Mgarr (porto di arrivo del traghetto da Malta) a Xlendi
Mġarr è un tipico paese rurale di Gozo, con due siti preistorici e circondato da fattorie e vigneti. Per camminare fino alla baia di Xlendi, piccolo villaggio di 120 persone, prevalentemente pescatori, vengono raggiunte e superate le imponenti scogliere di Ta Cenc con panorami sul mare davvero unici e particolarmente suggestivi. É un percorso di 13 chilometri circa e richiede dalle cinque alle sei ore di cammino con modesto dislivello in salita, intorno ai 200 metri complessivi.

La seconda tappa: Il giro dell’isola di Comino
Se vi mostrassero le immagini di Comino, senza dirvi che siamo nell’arcipelago maltese, direste si tratta di un isolotto caraibico: spiagge indescrivibilmente belle, mare turchese, fondali per appassionati sub, calette e la celebre Laguna Blu. Comino è praticamente disabitata, è autentica espressione della natura, selvaggia e pura ed è lì, a quindici minuti da Mgarr, con battello. I walkers camminano per sette chilometri, su un piacevole sentiero dai minimi dislivelli, con uno sguardo alla laguna, a quell’azzurro del mare pulitissimo e a quel cielo terso che quasi cerca una congiunzione ideale con le acque. Il percorso lo si compie con un tempo variabile tra le due e le tre ore.

La terza tappa: da Marsalforn a San Lawrenz
La terza tappa rappresenta probabilmente il percorso più ricco di particolarità paesaggistiche. Si sviluppa per 13 chilometri con piccoli dislivelli e si percorre in quattro, cinque ore. Ci sono imponenti architetture di roccia lungo la costa, modellate dal mare nel corso di millenni. Si cammina in uno scenario ineguagliabile, costituito da file di piscine quadrate, scavate nella roccia della scogliera, che fungevano da vasche di evaporazione dell’acqua di mare per ricavarne il sale. Per chi ama la fotografia, gli spunti per immagini memorabili sono infiniti. Lungo il percorso si attraversa il fiordo di Wied Il-Ghasri, si ammira la basilica di Ta-Pinu e si conclude presso la baia di Dwejra, dove, in passato, si poteva ammirare uno dei principali simboli di Gozo: la Finestra Azzurra. Oggi non più. Una violenta mareggiata l’ha irrimediabilmente devastata nello scorso marzo 2017. Ma tutto il resto, con la sua forza naturalistica, bilancia questa perdita.

La quarta tappa: sulle tracce di Calypso
Secondo la leggenda, la ninfa Calipso trattenne Ulisse prigioniero per sette anni sull’isola di Gozo. Nei pressi di Ramla Bay, località balneare con una sabbia rossa e dorata, molto apprezzata dai turisti, c’è la caverna dove sarebbe vissuta  la ninfa. La tappa degli appassionati del Nordic Walking prevede la partenza da Marsalforn, passando per la bella spiaggia di Ramla Bay e quindi davanti alla grotta, fino al porto di imbarco di Mgarr. É la tappa più impegnativa, ben 18 chilometri con duecento metri di dislivello e che richiede dalle sei alle sette ore di cammino, attraversando anche tratti di Gariga, la tipica bassa vegetazione delle isole maltesi. Passare davanti alla grotta non è solo un omaggio ai racconti di Omero, è anche un punto di osservazione privilegiato: una delle più belle viste, dall’alto, della celebre spiaggia. La caverna ha fatto da deterrente edilizio. Per il timore di “disturbare” lo spirito di Ulisse, nessuno osa costruire nei pressi la propria casa. Una fortuna per l’armonia paesaggistica e per magnificare l’ultima tappa, prima del rientro in Italia dei nostri walkers.

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