Milano. La morte corre sui binari dell’incuria

di MASSIMO CONSORTI –

Comunicato stampa delirante, quello con cui Trenord ha cercato di giustificare l’incidente di questa mattina. Un “inconveniente tecnico”, come lo ha chiamato il responsabile della comunicazione della linea ferroviaria, non giustifica 3 morti e 46 feriti di cui 5 gravi. Un inconveniente tecnico al massimo può giustificare il blackout di un’ora, la chiusura di una scala mobile del centro commerciale per dieci minuti, lo stop della friggitoria di McDonald, le campane di mezzogiorno che suonano a mezzogiorno e un quarto ma morti e feriti mai.
Il problema, come ha sottolineato questa mattina Pierluigi Bersani a RaiNews24, sta tutto nella  manutenzione delle cosiddette linee secondarie che le Ferrovie italiane avrebbero dovuto assicurare dopo aver preso un fottio di miliardi per lo sviluppo dell’alta velocità. C’è poi da considerare che le Regioni si attivano economicamente per i trasporti pendolari con l’acquisto di elettrotreni, e sovvenzionando anche fermate che le Ferrovie riterrebbero non remunerative.
Il problema dell’incidente di oggi è stato il cedimento di 20 centimetri di binario, cioè della linea sulla quale un treno si muove. Se su quel binario avessero effettuato la manutenzione ordinaria, quei risibili, quasi insulsi 20 centimetri non sarebbero mai collassati e non ci sarebbero stati 3 morti e 46 feriti di cui 5 gravi.
Lo stato delle nostre stazioni è da repubblica delle banane, sporche, incustodite, ricettacolo nei sottopassaggi di gente in crisi di astinenza e di incontinenti gravi, quello che spesso si presenta ai nostri occhi è il degrado totale. La manutenzione costa troppo? Sarebbe bastato lucrare meno sull’alta velocità e tutelare quella rete infinita di trasporti su rotaia che rappresenta il cuore pulsante dell’Italia a partire dalle 6 del mattino.
Il treno di questa mattina poi, non andava a Cortina carico di sciatori (quelli prendono le Frecce), ma di lavoratori diretti a Milano dove, come tutti sanno, si va solo per lavorare. A volte sembra che gli italiani siano bravissimi a mostrare i pregi e diabolici nel nascondere i difetti. In fondo, viviamo di ipocrisie, in quelle siamo straordinari.