La guerra di resistenza dei furbetti. Un genere umano destinato all’immortalità

di REDAZIONE –

Li hanno scoperti dappertutto, da Sanremo a Ragusa. I furbetti non hanno una collocazione geografica precisa, non li possiamo mappare né identificare, potrebbe Google Maps ma quello sarebbe un altro discorso. Se c’è una categoria di persone che non abbiamo mai particolarmente amato, sono i mangiapane a tradimento, gente da sottobosco e sottoscala che, insoddisfatta di tutto, passa il tempo a non timbrare cartellini e a essere comunque pagata per un lavoro che non svolge.
Come l’ormai virale impiegato di Sanremo che andava a timbrare in ciabatte e mutande o come l’altro di Palermo che ci andava già con le pinne ai piedi che, come diavolo facesse resta un mistero.
Dietro ai furbetti c’è una vera e propria associazione a delinquere, visto che i badge passano attraverso mani che sanno di stare commettendo un reato.
Sono quelle connivenze ridicole, e pericolose, che si instaurano fra colleghi di ufficio annoiati e stanchi di un lavoro che non li soddisfa, salvo che per lo stipendio, i contributi, l’assistenza malattia e i piccoli privilegi.
Poi, usciti dal sottoscala dopo aver timbrato il cartellino (che lasceranno a un collega per il timbro prandiale), ne fanno di tutti i colori, sembrano persone diverse alle quali la vita ha improvvisamente sorriso.
Gli ultimi dodici, la notizia è di qualche ora fa, sono stati beccati a Roma, all’Agenzia delle Dogane, dove i carabinieri hanno scoperto una vera e propria gang che andava a fare spesa, a praticare sport in palestra mentre altri si recavano in chiesa a pregare, altri ancora si impegnavano in approfonditi incontri sexy. Le accuse per tutti i gaudenti servitori dello Stato sono, truffa aggravata e falsa attestazione e le ore di spasso che vengono loro contestate sono 209, per un valore di diverse migliaia di euro.
Questo dei furbetti dovrebbe essere un fenomeno da approfondire antropologicamente, psicologicamente e sociologicamente anche se, avendone conosciuto più di uno, quello che emerge alla fine della loro giornata di non lavoro, è la sensazione morbosa di “aver fregato lo Stato”. Ma quanto sarebbe più appagante un sano orgasmo con le vostre mogli?