“Premio Giovane Promessa della Letteratura Nazionale” ad Alice Pagani, domani alla Palazzina Azzurra

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Alice Pagani presenterà il libro “Ophelia”, venerdì 15 luglio alle ore 21.30, presso la Palazzina Azzurra. Converserà con la “giovane promessa” l’avvocato Letizia Guidi. Sarà presente l’editor della Mondadori Mattia Fontana. Alice Pagani è stata giudicata vincitrice del “Premio Giovane Promessa della Letteratura Nazionale” – che le verrà assegnato nel corso della serata – istituito dall’Associazione “I luoghi della Scrittura”. L’evento è organizzato dall’Associazione Culturale e dalla Libreria “Libri ed Eventi” con il patrocinio e il contributo dell’Amministrazione comunale, della Regione Marche ed il patrocinio del Consiglio Regionale.

L’esordio nella narrativa di Alice Pagani, astro nascente del cinema, già icona di stile e volto internazionale. Nata ad Ascoli Piceno, a soli 13 anni, muove i primi passi nel mondo della moda posando per alcuni fotografi di San Benedetto del Tronto, Roma e Milano. Aspirante artista, si iscrive al Liceo Artistico “Osvaldo Licini” di Ascoli Piceno. Si trasferisce a Roma all’età di 17 anni. Lontana dai familiari, si avvicina al mondo del cinema, frequentando diversi corsi di recitazione. Nel 2019 vince il Ciak d’oro come rivelazione dell’anno per aver interpretato Stella nei film Loro 1 e Loro 2 scelta dal regista premio Oscar Paolo Sorrentino.
Nel 2021 vince il premio Guglielmo Biraghi – Nastro D’Argento per aver interpretato Mirta, protagonista di Non mi uccidere di Andrea De Sica, prodotto da Warner Bros Pictures e basato sull’omonimo romanzo dalla scrittrice Chiara Palazzolo. Nel maggio del 2021 esordisce come scrittrice pubblicando il suo primo romanzo, Ophelia, per Mondadori Electa.
Nel 2022 viene premiata da Sharon Stone nella categoria “Cinema” vincendo il Bulgari Bzero1 Award.

IL LIBRO – «Un nome rubato a una bambola. L’ultimo giocattolo che la madre aveva ricevuto dalla propria, prima che morisse. Era di porcellana bianco perla. Gli occhi grandi, verde smeraldo. I capelli di lana nera. Due bottoni rossi disegnavano le guance, e il vestito era di pizzo rosa.» Il mondo in cui Ophelia ha trovato rifugio è molto più grande della penombra della stanza in cui trascorre le giornate, provando a indovinare la realtà oltre “l’intermittenza delle tapparelle”. Il mondo di Ophelia è molto più grande dei campi attraversati di corsa per arrivare fino alle vecchie case sospese sopra il dirupo, dalle cui finestre si affaccia la gente sopravvissuta ai terremoti; oppure fino alla fermata dell’autobus che, scivolando lento sulla «strada del sale», oltrepassa il confine della campagna mal coltivata. Il mondo di Ophelia è più grande del mare. Così, ascoltando il suono delle onde che “intonano il battito cardiaco del pianeta”, un giorno Ophelia decide di andarsene. Di provare a inseguire quel bagliore che le è sembrato d’intravedere dal fondo del pozzo d’ombra in cui vive la sua vita. Una corsa più lunga delle altre, al termine della quale Ophelia si ritroverà, non senza aver dovuto seppellire molte lacrime, a racchiudere tra le mani la luce accecante dei suoi sogni. Alice Pagani, giovane stella del cinema italiano, esordisce nel mondo della narrativa dando vita a una moderna favola nera, aspra e incantevole, che celebra l’immaginario di un’intera generazione; un racconto di formazione sorprendente, difficile da dimenticare.

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