Quella “Sera ‘e maggio” che intervistai o’Munaciello…

(foto di Lucia Giuliano)

di ROSITA SPINOZZI E FRANCESCO TRANQUILLI –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La redazione del Graffio è un luogo molto frequentato dove, spesso e volentieri, capitano persone davvero  “fuori dal comune” che portano una ventata di bizzarria e ci incuriosiscono sempre molto. Bisogna ammettere, però, che il visitatore dell’altro giorno era veramente inquietante, con il suo saio rossiccio, gli occhiali a specchio e le scarpe da calcetto fluorescenti. Un frate? Un ultrà del Napoli? Un trapper? Nulla di tutto ciò, ha detto di essere o’Munaciello, ovvero il leggendario spiritello del folclore napoletano che, la tradizione insegna, può essere sia di natura benefica, che dispettosa. Incrociamo scaramanticamente le dita, con l’augurio che questo singolare personaggio ci porti fortuna. Di questi tempi ce n’è proprio bisogno. E da brava cronista, vi riporto senza troppi tagli il dialogo che si è svolto qui, nella nostra “graffiante” redazione.

MUNACIELLO: Siete voi la signorina Rosita? Quella che scrive ‘ncoppa a ‘o giurnale?
ROSITA: ”ncoppa”? Immagino di sì. E lei, cioè e voi, chi siete?
M: Io songo ‘o Munaciello. Vi volevo raccontare una bella storia, così che voi la potiate diffondere a tutto il pubblico. Ma subito, prima che ci scopre la Sirena…
R: Ma perché, siete ricercato dalla Polizia?
M: Nun pazziammo… Partenope. Quella Sirena. Essa mi tiene sempre d’occhio. Io volevo che la mia guagliona preferita si truvasse un buon partito, e invece alla fine si rimette col poeta.

R:
Mi scusi… scusatemi, Munaciello. Vogliamo partire dall’inizio e non dalla fine?
M: Tenite ragione. Io e la mia compagna eterea, la Sirena Partenope, rappresentiamo lo spirito di Napoli. Ma non andiamo d’accordo. C’erano questi due giovani morti di fame, Reginella e Edoardo (detto ‘o Rre), a me faceva pena essa, ma Partenope parteggiava per lui. Insomma, abbiamo pensato di raccontare questa storia e ne è venuto fuori uno spettacolo: Sera ‘e maggio. E come si racconta una storia a Napule? Cantando!

R:
Quindi voi cantate?
M: Mi piacerebbe, ma il chitarrista dice che non mi riesce a seguire. No, cantano loro, i due innamorati. Io e Partenope li seguiamo, facciamo commenti, e soprattutto li invidiamo tanto…
R: Allora, fatemi capire: voi e Partenope raccontate la storia dei due innamorati, poi c’è un chitarrista…
M: Un Maestro, mica uno qualunque. E tenimmo pure la flautista, la Ninfa Naiade. Una virtuosa. Almeno nel suo strumento. Nel privato non lo sappiamo…

R: Come si chiamano i due innamorati?
M: Lui Edoardo (che ha pure scritto la storia insieme a me): dopo che Reginella gli ha spezzato il cuore, incontra Anna, che pare tale e quale, e se lo fa spezzare n’ata vota. Ma stavolta lui insiste, e dopo tante traversie… dalli e dalli. Avete capito. Lei è l’Eterno Femminino, e ha tanti nomi: Reginella, Bammenella, Anna, sempre la stessa attrice. Una voce d’angelo!

R: Addirittura! Vi deve piacere assai, questa ragazza.
M: E a chi non piace? La vogliono tutti bene. Tranne quella invidiosa di Partenope…
R: Che preferisce Edoardo, giusto?
M: Ma ‘o ssapite perché? Perché le ricorda me da giovane: anch’io allora ero alto, e cantavo…
R: Adesso volete cantare qualcosa per me, Munaciello?

Per la cronaca, non ricordo più nulla di quanto è accaduto dopo aver rivolto questo invito allo strano visitatore. Mi sarò forse addormentata, chissà? In redazione pareva non mancasse nulla, ho controllato bene perché i munacielli non godono di buona fama… Al contrario, c’era qualcosa in più: una bellissima locandina bianca e rossa. Credo proprio che andrò a vedere, martedì 31 maggio alle ore 21 lo spettacolo al Teatro Concordia, per sapere come va a finire la storia di Anna e Edoardo. In fondo, nonostante il mio aspetto “graffiante”, come quasi tutti sapete, sono un’inguaribile romantica. E voi che aspettate? Tutti al Concordia! (“Sera ‘e maggio” – Ingresso unico 15 euro, posti numerati. Info: frtr@libero.it, 3284283302).

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