Cinecittà compie 85 anni. Ecco la storia di una meraviglia italiana

(foto dal sito Cinecittà Studios)

di GIAMPIETRO DE ANGELIS –

Era il 1937, mese di aprile. Veniva inaugurato un centro destinato ad essere imponente e scuola nel mondo: Cinecittà. Per la verità all’inizio era poca cosa, solo cinque teatri di posa per la realizzazione di alcune pellicole. In altri paesi europei le realtà erano già più significative e gli stabilimenti cinematografici meglio strutturati e organizzati. Eppure, in pochi anni ci fu un’inversione di tendenza, diventando in breve un’industria articolata, innovativa, per molti aspetti rivoluzionaria. Una delle caratteristiche della produzione di allora era l’avvalersi di artigiani di grande competenza per la realizzazione delle scenografie e degli effetti, con registi ed attori che hanno rappresentato la storia, oltrepassando i confini della cultura nostrana, imponendosi ovunque. Ripercorriamone le tappe.

Cinecittà nasce dalle ceneri di Cines, esistente fino al 1935 e che chiude per un incendio che distrugge due teatri di posa su tre. Viene individuata un’area fuori Roma, sulla Tuscolana, di poco meno di 60 ettari. Il progetto è colossale per il tempo: prevede 14 teatri di posa nell’insieme di 73 edifici e molti spazi liberi in attesa di ulteriore espansione. La logica è “tutto dentro”: un’industria completa, tutte le fasi debbono trovare risorse e realizzazione all’interno del complesso. I lavori iniziano nel 1936 e l’inaugurazione, come accennato, è nell’aprile del 1937, esattamente il 28. Certo, l’inizio è lento, quasi da rodaggio, i teatri non sono ancora tutti costruiti e si realizzano meno di 20 pellicole nel primo anno, e poco più di trenta nel secondo. La svolta è nel 1939. Si costruiscono nuovi teatri di posa, passando dai primi cinque a dieci. E Cinecittà, già da quell’anno, solo due dopo l’inaugurazione, si impone come il più importante centro europeo. E se ne accorgono anche oltreoceano, da Hollywood.

Da allora ad oggi, sono più di 3.000 i film realizzati, con 90 candidature all’Oscar, e tra queste ben 51 vinte. I teatri da posa sono 22, in una struttura enorme che comprende giardini, piazze e strade interne. Tra gli artisti, i massimi nomi a livello internazionale: Federico Fellini, Ettore Scola, Sergio Leone, Luchino Visconti, Anna Magnani, Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Claudia Cardinale, Pier Paolo Pasolini, Roberto Benigni, giusto per citarne alcuni. Molti anche i registi e gli attori stranieri, tra i quali Martin Scorsese e Francis Ford Coppola. Anche alcuni colossal americani degli anni ’50 e ’60 sono stati girati a Cinecittà, come Quo Vadis, Ben Hur e Cleopatra. Il set di Cleopatra fu l’inizio della storia d’amore per eccellenza nel mondo del cinema, quella tra la magnifica Liz Taylor e Richard Burton.

A proposito di Fellini, qualcuno gli chiese in quale città avrebbe preferito vivere. La risposta fu semplice: Cinecittà. A lui hanno dedicato il Teatro 5, dandogli il suo nome. Teatro di posa maestoso, il 5, con i suoi 3.200 mq e 400 ambienti, tra camerini, sale trucco, uffici e magazzini. Questo teatro, che è il più grande d’Europa, contiene una piscina di 400 mq adatta per ospitare effetti aquatici notevoli. Fellini amava dire che Cinecittà era “Il posto ideale, il vuoto cosmico prima del big bang”. Possiamo capirlo. Luogo di fascino unico, di magia e sogno. Un mondo nel mondo. Migliore.

Oggi, Cinecittà, oltre che grande impresa di produzione cinematografica, è anche luogo turistico. Con biglietto d’ingresso si possono visitare i “set” di grandi film. In pochi minuti ci si ritrova catapultati, come in un viaggio nel tempo, tra epoche e ambienti meravigliosi. Qualche esempio? È possibile camminare nella Firenze del ‘400, o sulla strada di Gangs of New York e naturalmente negli scorci dell’Antica Roma, con ricostruzioni minuziose, estremamente realistiche e suggestive. Il turista si può soffermare anche nel Museo, una mostra permanente per conoscere le opere dei grandi maestri del cinema.
Non c’è che dire, una meraviglia italiana. Ottantacinque anni molto ben portati.

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