Sileri in visita all’Ospedale di San Benedetto. Fede (M5S): «Abbiamo parlato della carenza dei medici»

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «La carenza di medici è un problema nazionale. Ma nel territorio piceno assume una gravità ancor più sentita se consideriamo che siamo la cenerentola delle Marche. Con il Sottosegretario Pierpaolo Sileri ci siamo confrontati proprio su questo. La sua visita è servita a fare il punto con il personale sanitario sulle esigenze delle Marche e della nostra struttura che vive i tanti deficit ereditati sul piano del personale sanitario e delle riorganizzazioni in atto delle strutture della Regione. Un contatto diretto che ha sempre l’intento di rappresentare il territorio, partendo purtroppo dai tanti temi da risolvere e sul quale è massima la nostra attenzione, nel sollecitare e supportare la Regione che ha nelle sue competenze la gestione del sistema sanitario delle Marche». É quanto afferma il Senatore Giorgio Fede che, questa mattina lunedì 4 aprile, ha partecipato alla visita che il Sottosegretario Sileri ha organizzato nelle Marche, all’Ospedale di San Benedetto del Tronto. «Sono anni che si continuano ad ignorare le situazioni economiche e le dotazioni organiche e strutturali della sanità del Piceno e delle Marche che da troppo ormai viene penalizzata nonostante rappresenti un servizio primario per il nostro territorio. – continua Fede – Tra sgarbi, dimenticanze e negligenze varie, siamo diventati la cenerentola delle Marche e intanto il personale sanitario è sempre più ridotto all’osso. Un problema, questo, evidenziato dalla pandemia e che riguarda tutta la nazione ma questa non può essere una giustificazione. Il sottosegretario Sileri era già venuto a settembre 2021 – prosegue  il senatore – ma ha voluto fare ritorno per esprimere ai colleghi sanitari la sua vicinanza e per capire le reali esigenze. Gli sono grato per l’impegno e per aver deciso di dedicare al nostro territorio la sua attenzione in un momento in cui, benché sia decaduto lo stato di emergenza, c’è ancora apprensione per la pandemia e per le nuove varianti».

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