Un ricordo dell’Ammiraglio Alberto Silvestro, il suo grande contributo alla storia della Costa Picena

di FRANCA SCIARRONI –

Riceviamo e pubblichiamo un testo in cui l’insegnante Franca Sciarroni delinea la figura dell’Ammiraglio Alberto Silvestro e il suo grande contributo alla storia della Costa Picena –

GROTTAMMARE – L’11 ottobre  è venuto a mancare a Roma l’Ammiraglio Alberto Silvestro. Era laureato in ingegneria meccanico-navale.  Si è occupato di mare, di cantieristica e di storia in generale. Una grande passione indirizzata in particolare  alla storia del territorio piceno. Pur residente a Roma trascorreva  le sue vacanze, non solo estive, nella sua casa di Grottammare, località  in cui veniva fin da bambino con la famiglia. Abitava in un appartamento di quel villino sul mare che fu fortemente danneggiato dall’esplosione del vagone merci carico di armi che era fermo alla stazione, durante la seconda guerra mondiale. Dopo la guerra il padre ebbe una casa di proprietà che l’ammiraglio ereditò. Non era sul mare, ma abbastanza vicina da sentirne il rumore. Ha sempre amato e prestato molta attenzione alla Città di Grottammare. Ha frequentato gli archivi nazionali  in cui era possibile trovare documenti utili a ricostruire tratti di storia del nostro territorio. Era davvero un esperto: esperto di archivi, esperto di tratti della nostra storia. Era diventato un  riferimento per molti storici di diverse generazioni. Spesso era affiancato dalla figlia Silvia, catturata dalla stessa passione paterna.

Ha prodotto molte pubblicazioni utilizzate anche negli ambienti accademici. Ha collaborato con vari ricercatori locali. Ritroviamo suoi scritti, oltre che nelle biblioteche e nella rivista del locale Archeoclub L’Arancio, nei numeri della rivista “Cimbas” di Gabriele Cavezzi, anche lui scomparso il 22 febbraio di quest’anno, con cui collaborava e si confrontava, uniti da reciproca stima. Li accomunava la forte passione per la ricerca e per la civiltà del mare, ognuno sulla base della propria esperienza, del proprio vissuto, dei personali punti di vista. Una figura notevole, un ricercatore, uno studioso, non solo di mare, ma di molti altri aspetti storici. Ha prodotto studi anche su Sisto V di cui quest’anno si celebra il cinquecentenario della nascita. Stava lavorando a un progetto per questa circostanza. La Città di Grottammare  gli deve molto, è opportuno riconoscergli il contributo determinante dato alla  ricostruzione di aspetti dell’identità complessa che ha caratterizzato la sua storia.

Anche grazie al prezioso lavoro di Alberto Silvestro oggi le istituzioni culturali e le nuove generazioni possono tentare di realizzare percorsi storici e antropologici e intercettare fondi europei per riqualificare il territorio, mettendo a punto itinerari fondati sulla conoscenza documentata  della civiltà marinara e dell’evoluzione urbana. A titolo di esempio basta citare che l’ attuale sede comunale si trova nel Palazzo Ravenna, famiglia di armatori e  commercianti  presenti nella nostra cittadina nel XVIII e XIX secolo, su cui  Silvestro ha condotto varie ricerche. Civiltà  marinara locale che ha avuto diverse trasformazioni nel tempo, di cui purtroppo stanno sparendo perfino le ultime tracce di quella pesca  che costituiva un aspetto importante per l’economia famigliare fino a mezzo secolo fa, prima che l’attività balneare, già presente da lungo tempo, diventasse dominante.

Personalmente ho  avuto modo di conoscere direttamente l’Ammiraglio in occasione della ricerca dei materiali per progettare-costruire vari percorsi didattici sul mare e sull’economia locale da realizzare in classe. Prima lo conoscevo solo di nome attraverso Gabriele Cavezzi, Olimpia Gobbi, Filippo Palmaroli. Maria Ciotti in alcune sue pubblicazioni fa dei rimandi ai suoi scritti. Ho potuto constatarne la disponibilità, l’affabilità e l’interesse a fornirmi riferimenti, informazioni, ad aiutarmi a contestualizzarli. Era interessato al coinvolgimento degli alunni. Considerava importante insegnare loro a documentarsi, a ricercare le fonti che attestassero i fatti che hanno permesso a Grottammare e al Piceno di avere nella storia il posto che hanno avuto.

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