Salone del Libro di Torino, “Il tempo di un lento” di Giuliano Sangiorgi: un racconto emozionante

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di ELIANA NARCISI (ELIANA ENNE) –

TORINO – “Il tempo di un lento” (ed. Einaudi), inteso come ballo lento, quello in cui ci si conosce, ci si percepisce anche fisicamente, è “l’attimo in cui all’improvviso si cresce, una volta per tutte. Dura il tempo di un lento, e da lì non c’è ritorno”, è un romanzo di formazione, una storia tenera e dolorosa narrata con grande musicalità da Giuliano Sangiorgi, fondatore e frontman dei Negramaro, autore che ha scritto per Adriano Celentano, Laura Pausini, Elisa, Andrea Bocelli, presente col suo secondo romanzo al Salone Internazionale del Libro di Torino. Una storia di desideri, di sogni, di legami, che inizia nel 1984 quando Luca e Maria Giulia, i protagonisti, si danno il primo bacio durante una festa grazie al gioco della bottiglia. Attraverso le vite di questi due adolescenti, l’autore ripercorre un trentennio di vita del nostro Paese.

L’amore è il tema portante del romanzo di Sangiorgi, come pure delle sue canzoni, perché “è il motore che ci fa andare avanti, è la pelle che abbiamo addosso, sono i giorni che viviamo, nel bene e nel male.” Sullo sfondo, immancabile, la colonna degli anni ’80 e ’90 e un imprevisto ma importante incontro con Miles Davis. «Lo ritengo uno dei più grandi di sempre. Ho amici jazzisti – Raffaele Casarano, Mirco Signorile, Paolo Fresu – con cui collaboro e suono in giro per l’Europa. È l’occasione che ho per liberarmi dagli schemi e dalle strutture musicali contemporanee. Il jazz per me è libertà».

E a proposito di musica, ci tiene ad annunciare il ritorno ai concerti negli stadi. «Lo scorso anno è stato importante esserci, perché la musica e l’arte in generale devono costituire nutrimento per l’anima nei momenti bui. Non ci siamo tirati indietro, siamo usciti con un nuovo album pur sapendo che non avremmo fatto la promozione live come sempre. Ora però le cose vanno sempre meglio, c’è voglia di tornare alla normalità. Da marzo 2022 partirà il nuovo tour. Il live deve poter tornare al 100%, possiamo e dobbiamo farcela!».

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