Salone del Libro di Torino, “Eclissica” di Vinicio Capossela: un diario di bordo

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di ELIANA NARCISI (ELIANA ENNE) –

TORINO – Definito dalla critica come il miglior cantautore italiano della sua generazione, pluripremiato (quattro Targhe Tenco) e amato da un pubblico decisamente trasversale, Vinicio Capossela ha iniziato la carriera suonando ballate intimiste, ha arricchito il suo repertorio con i suoni e i colori della musica di Tom Waits, ha pubblicato undici album di canzoni ed è ora in libreria con “Eclissica” (ed. Feltrinelli), presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino insieme al brillante e ironico Fabio Genovesi.

Più che un romanzo un diario di bordo, una sorta di viaggio nell’opera di un autore e un viaggio dell’autore nelle opere della vita. L’eclisse è la metafora della sospensione conseguente alla pandemia, ha aperto delle crepe nel tempo che siamo abituati a vivere e riempire di cose, impegni, azioni. Il pretesto narrativo è l’indulgenza plenaria urbi et orbi concessa da Papa Francesco nel 2020 davanti a una Piazza San Pietro completamente vuota. Da qui la narrazione si snoda attraverso ricordi, viaggi interiori e geografici, riflessioni, seguendo un percorso a ritroso fino a quando, quindici anni prima, in quella stessa piazza colma di gente si svolgevano i funerali di Giovanni Paolo II.

«Quando non hai un senso del futuro l’unica cosa che hai è quello che hai vissuto, ma siamo così impegnati a divorare il tempo vivendolo che raramente abbiamo l’occasione di afferrare il senso del disegno completo, del destino che, come diceva Jacopo Leone, è come la balena, si capisce dalla coda, si rivela quando è passato, un attimo prima di reimmergersi nel buio. – spiega Capossela – Con il passare del tempo si è più interessati non a vivere ma a comprendere quello che si è vissuto riformularlo in relazione alla storia degli altri e del mondo».

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