Fondi terremoto, il sindaco Luciani: «Scuola Giovanni XXIII rimasta fuori, potrebbe restare inutilizzata»

Il sindaco Alessandro Luciani e l'assessore Germana Gagliardi

di REDAZIONE –

SPINETOLI – Il sindaco Alessandro Luciani fa un punto sul Piano Scuola denunciando il fatto che, oltre a non essere stato riconosciuto il lavoro di prevenzione iniziato nel 2017 – che ha portato alla valutazione dello stato di vulnerabilità sismica di tutte le scuole, il plesso Giovanni XXIII è rimasto fuori dai finanziamenti. E rischia di rimanere inutilizzato. «Sono in carica da sette anni. Del terremoto ormai si parla poco, ma i problemi del post ricostruzione ci sono anche per paesi fuori cratere. – afferma il primo cittadino – Abbiamo scelto di verificare lo stato di ogni plesso scolastico per la sicurezza dei nostri giovani, abbiamo speso 40 mila euro per farlo e visti i risultati negativi, tranne che per la Pertini, sono state chiuse delle scuole gli studenti sono stati dislocati in altri edifici provvisori».

Questo è un momento cruciale per il Piano Scuole dell’Amministrazione Luciani: si stanno concretizzando molti progetti. Dopo l’adeguamento sismico alla Materna di Pagliare, entro fine anno sarà inaugurata anche la Scuola Elementare di Spinetoli, i cui lavori sono costati 290 mila euro di fondi propri. Pochi giorni fa è stata incaricata la Engineering Sidoti che tra 60 giorni consegnerà la progettazione della Scuola per l’Infanzia sotto al cimitero, finanziata con fondi sisma per 1 milione di euro, poiché  la vecchia scuola è stata chiusa per inagibilità condizionata. È stato firmato anche un contratto con una ditta per la quarta ala della Scuola Pertini, che sarà realizzata completamente in legno. L’ampliamento ospiterà tutte o gran parte delle classi della scuola media. La costruzione è stata finanziata dal Miur per 3 milioni di euro.

Il problema rimane l’ormai ex scuola media, la Giovanni XXIII a distanza di 5 anni dalle prove di vulnerabilità, che hanno portato l’Amministrazione a decidere di chiuderla agli studenti, ad oggi, non beneficia di alcun finanziamento e potrebbe rimanere inutilizzata. «Nonostante non fosse inagibile – continua Luciani –  la chiudemmo perché riscontrammo una vulnerabilità sismica. Abbiamo chiesto i fondi per quel plesso, ma non rientriamo in nessuno dei finanziamenti del fondo sisma. In futuro vorremmo riportare lì le medie e utilizzare la quarta area del Pertini per laboratori, una biblioteca, il doposcuola: ovvero fornire gli spazi adeguati a una scuola moderna. L’Assessore regionale Guido Castelli si è impegnato a cercare delle soluzioni per farci rientrare dei fondi regionali. Non possiamo essere penalizzati per aver fatto prevenzione, per aver pensato che la sicurezza dei ragazzi fosse la priorità».

«Inoltre – conclude l’assessore Germana Gagliardi – con l’accorpamento con Acquaviva e Monsampolo, oltre che a Colli e Castornai, il nostro Isc è di quasi 1400 alunni: uno dei più grandi della provincia. Ora, più che mai, c’è bisogno di nuove strutture. Spinetoli ha puntato tutto sull’avere scuole antisismiche, e di ciò vogliamo ringraziare anche i genitori per il disagio che hanno subito in questi anni con le dislocazioni degli studenti».

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