“La rivelazione del gelso”, il primo romanzo di Sabrina Galli permeato da una solenne veste poetica

di ENRICA LOGGI –

La “rivelazione del gelso” è una lunga e diffusa “poesia” che lega a sé la vita dei personaggi che ne animano il libro. Il gelso è l’albero che custodisce il segreto di una vita, e scioglie il mistero di un dolore che ha percorso tutte le pagine, riconciliando a sé gli attori principali che con la loro esistenza hanno percorso il loro mondo, e sono entrati in chi legge con assoluta sincerità ed eleganza, descritti da Sabrina che si profonde con un talento e una vivacità che ne fanno un altro intero personaggio, intenso e verace. Evaldo, Raffaello, Rachele, Aurora, Fulgenzio e altre figure minori si muovono sul tappeto della fantasia che trae la sua pienezza da una viva nozione della realtà, conservando tutto il fascino dell’immaginazione. Fin dalle prime pagine si staglia la figura di Raffaello, densa di umanità e di finezza, il cui dramma ci si rivela fin da pochi, sommessi particolari: il rimmel sugli occhi e il profumo che cingono la sua dolorosa esistenza di omosessuale che viene svelandosi con perfetta gradualità e con essa incontra le vite della sua famiglia.

Il padre, Evaldo, consuma i suoi giorni manifestando il suo malcontento nei riguardi del figlio e riversandolo  su tutta la famiglia dove Rachele, sua moglie, si adopera angelicamente a custodire l’incolumità dei suoi componenti come Aurora, la sorella gemella di Raffaello, personaggio dolcissimo e ben disegnato, e del resto tutti gli altri su cui la penna si diffonde con una autenticità e un amore che ci legano a tutte le pagine immergendoci in un’aura di sincerità e di limpido sentimento  e rendendo tutto il racconto fraternamente vicino a noi che leggiamo. Evaldo si manifesta ostile al figlio Raffaello nel corso degli anni, prorompendo violentemente contro di lui, nonostante gli interventi di Fulgenzio, il figlio sacerdote che rappresenta il volto amorevole della misericordia calato nel seno di una realtà estremamente spinosa.

Il romanzo procede con particolari tenerissimi, come le tre lacrime che Raffaello si fa tatuare sul viso, o, di rimando, con il racconto delle violenze che lui subisce da parte dei teppisti. Accanto alla narrazione dei fatti, viaggia una quantità di particolari minuti, che l’Autrice generosamente riversa sulla pagina sia nell’invenzione che nella descrizione, conducendoci attraverso varie vicende alla “rivelazione” che intitola il libro, e che redime con un tocco quasi magico il grande nodo di questa storia. Tutto il romanzo ha una sua solenne veste poetica profonda e proteiforme, che ci spinge a leggerlo più volte, e a molto imparare, dalla delicatezza con cui Sabrina ci si mostra, dalla prima all’ultima pagina, sorella della vita e infinitamente testimone.

Sabrina Galli, La rivelazione del gelso, Masciulli Edizioni, 2021
Sabrina Galli, originaria di Busto Arsizio, risiede a San Benedetto del Tronto.
É autrice di tre libri di poesia:”Liberi orizzonti” (2014), “Emozioni tra Fiori e Pietre” (2016),”I volti del cielo” (2018). Ha ricevuto numerosi encomi in Premi Letterari nazionali e internazionali per la sua ricerca artistica. Molti suoi componimenti sono stati inseriti in diverse antologie poetiche e letterarie.

Copyright©2021 Il Graffio, riproduzione riservata