Antonio De Signoribus il 18 luglio protagonista della rassegna letteraria “Il Cortile dei Libri” a Fermo

di REDAZIONE –

FERMO – Lo scrittore e studioso Antonio De Signoribus parteciperà alla rassegna letteraria “Il Cortile dei Libri” che si terrà nei giorni 16,17,18 luglio presso il cortile Gigliucci a Fermo. Si tratta di una vera e propria festa dei libri, degli autori, degli editori e chiaramente dei lettori. Nel corso della tre giorni letteraria non mancheranno le letture per l’infanzia, in collaborazione con la biblioteca dei ragazzi, Associazione Montessori Marche; gli intermezzi musicali e gli ospiti. Una festa, quindi, assolutamente  da non perdere. Per l’occasione Antonio De Signoribus presenterà sabato 18 luglio il suo ultimo libro “L’uovo di cavalla” (Zefiro): un viaggio nella cultura popolare delle aree contadine del centro Italia, una esplorazione nel tempo e nello spazio di quanto che la tradizione orale ci ha tramandato relativamente a credenze e paure, sortilegi ed imbrogli, incantamento, stupore, magia. Il libro, premiato con Il Marchio Di Qualità a Chiari, capitale del libro 2020; è stato recensito da Rai3, dalla Terza pagina del Corriere della Sera, e da altre testate giornalistiche locali e nazionali; si articola in 7 capitoli con ben 65 racconti. I protagonisti sono uomini e donne alternativamente fortunati o sfortunati, animali e spiriti irrequieti, streghe e giganti, tutto quel sottobosco di creature che subiscono la magia, o che riescono ad interpretarla in situazioni a volte drammatiche, altre volte ironiche e persino comiche. Il libro è impreziosito da sette riproduzioni di incisioni antiche che segnano l’inizio dei diversi capitoli. Nel libro di Antonio De Signoribus le fiabe occupano, comunque, un ruolo determinante. Il fascino che la fiaba esercita, infatti, non cattura l’attenzione solo dei bambini, ma anche dei grandi, perché nel disegno suggellato da un lieto fine la fiaba conferma i valori costanti, giusti, inalienabili, che paiono corrispondere ad aspirazioni eterne dell’uomo quali l’affermazione di sé, la bellezza e l’armonia. E non solo. Le fiabe, come tutte le opere d’arte, possiedono – per dirla con Bettelheim – “una multiforme ricchezza e una profondità che superano di molto quello che anche il più accurato esame può trarne”.

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