Vaccini over 80, Italia Viva attacca la Regione: «Marche tra le ultime a partire. Troppi annunci, occorrono i fatti»

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Piano vaccinale, Italia Viva attacca la Regione Marche per i ritardi finora conseguiti. «Finalmente la giunta guidata da Francesco Acquaroli potrà vantarsi di un primato. Siamo tra le ultime regioni a partire e ad organizzarsi per il piano vaccinale over 80. – afferma Fabio Urbinati – Nella situazione in cui siamo il tempismo è fondamentale. A livello regionale chi prima uscirà da questa crisi, per primo ripartirà e questo darà un indubbio vantaggio sia da un punto di vista sanitario che economico. Vaccinare gli over 80, in una delle regioni più longeve d’Italia e d’Europa, doveva essere una priorità assoluta, così come ancora noi chiediamo a gran forza la vaccinazione prioritaria di tutti quei soggetti più deboli con particolare riferimento ai disabili, ai loro conviventi e a tutti coloro che per motivi professionali si trovano a contatto con questi soggetti fragili».

«Ma la cosa tragica e veramente preoccupante per la nostra comunità – aggiunge l’ex consigliere regionale –  è che il centro destra vive questo suo ritardo e immobilismo sul piano vaccinale come un trofeo, tanto da annunciare con toni trionfalistici un piano che parte con un ingiustificato ritardo e proprio in una regione dove il servizio sanitario e i medici di base attraverso le USCA, hanno sempre dato prova di grandissima professionalità e spirito di servizio. Si muova presidente Acquaroli, lei e tutta la sua giunta».

«Italia Viva dallo scorso mese di aprile, in piena pandemia, richiamava l’attenzione sulla velocizzazione di procedure che mettessero il Paese nelle condizioni di ripartire in sicurezza.
Italia Viva sarà vigile su un tema così sensibile e darà il proprio fattivo contributo di idee come è dimostrato dagli accadimenti di politica nazionale.- conclude Urbinati – Troppe sono state le disattenzioni e le anomalie in questa sua gestione della pandemia. Poca trasparenza, troppi focolai covid nei nostri ospedali e totale assenza di comunicazione con i territori. Spero che in futuro la Regione Marche si faccia trovare pronta».

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