“Educare in Comune”, a San Benedetto azioni a tutela dei ragazzi in periodo di pandemia

di REDAZIONE –

Deliberata la partecipazione al bando nazionale “Educare in Comune” che stanzia 15 milioni per i Comuni –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’Amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto, con Deliberazione di Giunta comunale proposta dall’assessore alle politiche sociali Emanuela Carboni, ha deciso di rispondere al bando del Dipartimento per le Politiche della Famiglia denominato “Educare in Comune”. Il bando mira a contrastare la povertà educativa e l’esclusione sociale dei bambini e dei ragazzi in un momento in cui l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha acuito le disuguaglianze, le fragilità e i divari socioeconomici e sostiene progetti dei Comuni volti a contrastare la povertà educativa e a favorire opportunità culturali, formative ed educative dei minori. Tre sono le aree tematiche oggetto di finanziamento (famiglia come risorsa; relazione e inclusione; cultura, arte e ambiente) e sono stanziati complessivamente 15 milioni di euro. Ciascuna proposta progettuale potrà beneficiare di un finanziamento minimo di 50 mila o massimo di 350 mila euro.

«Appena abbiamo avuto notizia del bando, ci siamo messi subito al lavoro per rispondere – dice l’assessore Carboni – ma per presentare progetti capaci di incidere sulla realtà giovanile così in sofferenza in questo periodo abbiamo bisogno del contributo delle realtà locali che, a vario titolo, si occupano di infanzia e adolescenza, considerato che nessun intervento può mai considerarsi efficace se non produce un dialogo reale fra tutti gli attori sociali. D’altronde è lo stesso bando che incentiva i Comuni a “fare rete” per affrontare congiuntamente problematiche comuni e dar vita alla Comunità educante che è punto cardine del bando stesso. Per questo – prosegue Carboni – verrà pubblicata a breve una manifestazione di interesse per individuare eventuali partner in grado di proporre idee progettuali da presentare al Ministero».

Potranno rispondere all’avviso tutti gli enti pubblici, i servizi educativi per l’infanzia, le scuole dell’infanzia paritarie, le scuole paritarie di ogni ordine e grado, enti del terzo settore, imprese sociali ed enti ecclesiastici e di culto dotati di personalità giuridica.

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