Natale diverso in tempo di Covid: il “paradosso dell’intimità”

di TONINO ARMATA –

Il Natale in Italia comporta da sempre grande mobilità e aggregazioni familiari e sociali tra persone che non vivono insieme. Purtroppo questi sono fattori di rischio per il Coronavirus e comportano un significativo aumento di trasmissione, ancor più partendo dal numero attuale di persone positive. Si chiama “paradosso dell’intimità”. Il Natale trascorso in famiglia può rappresentare un pericolo durante la pandemia. È difficile percepire com’è rischioso il tempo trascorso nella casa in cui si è cresciuti o il contatto con i propri cari, ma è proprio la disinvoltura con cui viviamo certe esperienze ad esporci a un maggior rischio di contagio. Questo Natale 2020 è diverso dagli altri, e far finta di nulla significherebbe ferire tutti coloro i quali hanno perso un genitore o un amico/a, e non mostrare alcuna compassione per chi, in queste ore, è tra la vita e la morte in un reparto di terapia intensiva, o per chi, negli ospedali, queste persone le accompagna e le cura ormai da mesi. Accettare le necessarie misure di restrizione, d’altronde, non significhi negare l’importanza fondamentale del “corpo a corpo” affettivo che si vive in famiglia durante il Natale, ma evitare che un’eventuale e disastrosa terza ondata ci privi della possibilità di vivere di nuovo il Natale proprio con le persone a noi più care. Le regole non devono essere prese come imposizioni, ma come una strategia per salvarci. Buon Natale a tutti i lettori!

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