La protesta di Progetto Paese: «A Ripatransone ci sono troppe strade pericolose. Ecco quali»

di REDAZIONE –

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa pervenuta in redazione da Progetto Paese firmata dai consiglieri comunali di minoranza Antonio De Angelis, Luca Vitale, Roberta Capocasa, Giada Pierantozzi  –

RIPATRANSONE – «In seguito alla pubblicazione da parte del Comune di un post, del 24 ottobre, con tanto di foto, sui lavori di “manutenzione patrimonio viario comunale”, in cui ci si vanta di aver concluso i lavori su nove strade rurali, pur complimentandoci per aver effettuato degli interventi sul nostro territorio, vogliamo discutere sull’utilità e la modalità con cui sono stati portati a termine tali opere.

Prendiamo in considerazione la strada Santo Stefano e riportiamo quanto dichiarato nel comunicato del Comune: “Gli interventi, condotti nel terzo trimestre del 2020, hanno previsto i livellamenti dei fondi non asfaltati, la risagomatura delle scarpate e la realizzazione di canali di scolo per il corretto deflusso delle acque piovane”. Come potrete notare dalle foto allegate, tali interventi non hanno portato al risultato sperato, in quanto, pochi giorni dopo il completamento dei lavori, durante una giornata piovosa, il fosso si è completamente allagato e l’acqua mista a fango si è riversata, come già accadeva precedentemente, nella strada provinciale Valtesino.

Da persone non esperte nel settore, ci chiediamo, altresì, il senso dell’asfaltatura dei primi 50m di tale strada, dato che proseguendo la via, la strada è completamente piena di dislivelli e, quindi, difficile da percorrere. Passiamo poi alla strada Sant’Imero che vedete anche nelle foto, assurdo darle per fatte quando vediamo come sono ridotte. E che dire della strada di Sant’Egidio che sembra posta a nuovo, livellata, sagomata ma appena passato il piccolo agglomerato di case, il ritornello è lo stesso: una strada dissestata con un fondo molto sconnesso.

Proviamo a percorrere un’altra strada, quella in Contrada Messieri che, a sud, costeggia il fiume Tesino, prendendola dalla Provinciale n. 32 che sale a San Savino, per intenderci, anche se non fa parte delle nove. All’inizio la strada sterrata è abbastanza percorribile anche se a zig zag, viste le buche che si incontrano, ma, ad un certo momento, si incappa in un “panta” e, subito dopo, un dosso che, lì per lì, sembra non destare preoccupazione per oltrepassarlo ed invece… patapaf… al di là un altro “pantano” con ancora più fanghiglia e auto impantanate con azioni ripetute di salvataggio a mezzo trattori.

E che dire del tratto di strada Messieri che sale verso Borgo Miriam? Dalle fotografie riteniamo che sia realmente pericoloso percorrere questa strada che è frequentata non solo da chi ci vive, ma anche da chi ci lavora e dai fornitori delle varie aziende agricole. Ci sono strade impercorribili e molto pericolose che aspettano da anni interventi di manutenzione. Invece di spendere soldi pubblici per eseguire lavori, lasciateci dire, senza senso o mal eseguiti in diverse zone “per dare il contentino” e magari anche “per favorire tizio invece che caio”, perché non fare manutenzioni sostanziose e soprattutto necessarie?

Molti cittadini hanno espresso il loro malcontento sotto al post pubblicato nella pagina Facebook del Comune, ricordando all’Amministrazione che ci sono diverse zone obliate da tempo e che non bisogna vantarsi in quanto “certi lavori spettano di diritto ai cittadini”: come dargli torto?».

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