Unicam, al via la seconda fase del progetto “Re-Land : Resilient Landscapes”

di REDAZIONE –

CAMERINO – Ha preso avvio in questi giorni la seconda fase del progetto “Re-Land: Resilient Landscapes”, progetto di cooperazione bilaterale di “Great Relevance” Italia-Usa, coordinato dall’Università di Camerino, cui partecipano diverse università americane e italiane, tra cui University of California Los Angeles, University of Oregon, Colorado Boulder University, University of California Davis e Cornell University, l’Università di Modena e Reggio Emilia, l’Università di Bologna, oltre a INGV, INFN, Gran Sasso Science Institute. Il progetto di ricerca interdisciplinare Re-Land, coordinato dal prof. Massimo Sargolini della Scuola di Architettura e Design di Unicam, interviene nel campo della riduzione del rischio di disastri naturali, e offre così un supporto alle amministrazioni e autorità competenti, per guidarli nel compiere le scelte più efficaci per migliorare le politiche e i piani che incidono su: la preparazione delle comunità ad affrontare potenziali catastrofi, la loro capacità di reazione, la velocità di recupero e, perciò, la sicurezza e la qualità della loro vita.

Tale obiettivo viene raggiunto in coerenza con il paradigma del “Building Back Better” così come indicato nel Sendai Framework for Disaster Risk Reduction, che afferma l’esigenza di ridurre gli effetti disastrosi che le calamità naturali apportano al patrimonio storico architettonico e culturale (pubblico e privato), preparando le comunità e adottando un approccio multidisciplinare al problema. La collaborazione bilaterale fra Italia e Usa instaurata da Re-Land ha messo a confronto diverse prospettive e punti di vista, ed è stata perciò quanto mai preziosa.

Dopo aver svolto, nel primo anno di lavoro, un reciproco aggiornamento fra tutti i partner riguardo i principali studi in letteratura, le principali ricerche eseguite su questo tema e le best practices a livello nazionale e internazionale, da interpretare alla luce delle variabili locali e congiunturali che accompagnano una calamità naturale e che possono cambiarne sia la portata che l’esito in modo sostanziale, ora si affronta il caso studio del Centro Italia.

A partire da questa settimana, gruppi di ricercatori Unicam si muoveranno nei 140 comuni del cratere sismico (a partire da Camerino) per verificare alcune prime interpretazioni dello stato dei luoghi e alcune prime ipotesi avanzate per la ricostruzione fisica e la rinascita socio-economica dei territori, aprendo il confronto con le Amministrazioni comunali e le comunità locali.

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