“San Benedetto Film Fest”, primo appuntamento il 9 agosto in Palazzina Azzurra

di REDAZIONE –

Alle ore 21.30 verrà proiettato il corto del regista spagnolo Aitor De Miguel dal titolo “Eco”. A seguire, alle ore 22, spazio a un lungometraggio italiano firmato da Giuseppe Di Giorgio: il thriller “Stem Cell” –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – É arrivato ai dettagli il gran debutto del “San Benedetto Film Fest” con la prima serata di proiezioni in programma alla Palazzina Azzurra la serata di domenica 9 agosto a partire dalle 21,30. Accesso consentito al pubblico dalle ore 20 alle 21,15 previa prenotazione dei 70 posti a sedere disponibili sul sito sanbenedettofilmfest.it. Si parte alle 21,30 con un cortometraggio targato Spagna ma che parla dello spazio con una trama, distesa su 14 minuti, un po’ vecchio stile, ma sempre attuale ed entusiasmante col tema centrale della ricerca da parte dell’uomo di vita extraterrestre. Il titolo del corto è “Eco” ed è firmato dal regista iberico Aitor De Miguel, alla sua nona opera per il grande schermo.

Alle 22 il programma prevede poi un thriller italiano firmato dal filmmaker Giuseppe Di Giorgio, che compare anche come attore nella pellicola. “Stem Cell”, questo il titolo, porta il genere thriller a contatto con il mondo della ricerca medica con una trama che mette insieme tensione, suspense e una serie di camici bianchi uccisi da un misterioso serial killer.

Il San Benedetto Film Fest, da quest’anno disponibile anche in streaming sul sito (sanbenedettofilmfest.it) e sul canale Facebook, prevede 5 serate di proiezioni e una serata finale, quella del 14, dedicata alle premiazioni. Ecco alcune di esse:

Premio alla Carriera a Ugo Pagliai in “An ancient manuscript”, (Regia di Silvia Monga), figura di grande rilievo nel contesto cinematografico, televisivo e teatrale a cui ha donato interpretazioni cariche di umanità, estro e pathos, mostrando doti di notevole duttilità artistica e plasticità interpretativa.

Premio alla Memoria a Flavio Bucci in “Leo e il mare”, (Regia di Francesco Lama), figura di pregevole spessore artistico con alle spalle uno dei più grandi successi televisivi italiani di tutti i tempi, il “Ligabue”, diretto da Salvatore Nocita, nel 1977 con la sua memorabile, mimetica e prodigiosa interpretazione del pittore, divenendone, di fatto, l’alter ego vivente.

Premio alla Memoria a Lea Garofalo, ispiratrice del cortometraggio “Scena Madre”, (Regia di Giuseppe Zampella), testimone di giustizia, trucidata dalla ‘Ndrangheta, a Milano, il 24 novembre 2009. Una donna straordinaria e coraggiosa che ha pagato con la vita la sua determinazione e il desiderio di offrire a se stessa e alla figlia un futuro di legalità. Madre e servitrice di uno Stato in cui ha sempre creduto fino alla fine.

Premio alla Socialità a Edoardo Mecca, versatile, trainante e non convenzionale attore e youtuber che ha saputo contestualizzare in “Speech to Humanity”, (Regia di Matteo Maggi), rivisitazione del “Discorso all’Umanità” di Charlie Chaplin, un intenso, emozionalmente esaltante messaggio (da un’idea di Giulia Privitera) oltre che di speranza, di incentivazione al pensiero critico e ad un risveglio delle identità individuali e collettive.

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