Festa della Liberazione a Pesaro, Ceriscioli: «Oggi più che mai abbiamo bisogno dello spirito di comunità»

di REDAZIONE –

PESARO –  «Il primo pensiero è alle persone che oggi sarebbero state qui con noi, concentrate e commosse, con il pensiero a quello che è accaduto 75 anni. Noi col privilegio di essere qui testimoniamo questa presenza, sperando che il prossimo 25 aprile sia diverso e ci veda tutti insieme – dichiara il presidente Ceriscioli durante le celebrazioni per la Festa della Liberazione a Pesaro – Quello che è accaduto in questi mesi ha generato una narrazione che assomigliava a quella della guerra, perché ne abbiamo avuti tutti gli elementi: le tante vittime, i coraggiosi, che sono proprio qui vicino a noi, dentro l’ospedale, dove hanno lottato e resistito, duramente, contro il virus. La dimensione del il coraggio è stata riscoperta come un valore importante, lo stesso coraggio dei partigiani nella Resistenza. Poi abbiamo forte lo smarrimento delle persone, la paura e la preoccupazione per quello che è avvenuto e che avverrà. Tornando indietro con la memoria la città di Pesaro era un cumulo di macerie, avevamo una situazione di devastazione importante e i bisogni primari difficilmente risolti. Mettiamo allora un parallelo con le preoccupazioni che vivono oggi le nostre comunità sull’andamento dell’economia, sul lavoro e sui servizi. Questi sentimenti hanno trovato nel 25 aprile un momento importante, in cui una comunità si è ritrovata, consapevole delle difficoltà ma fiduciosa nel futuro con un nuovo ordinamento democratico e una costituzione che apriva un mare di opportunità e di libertà. Questo è lo spirito di cui abbiamo bisogno oggi perché siamo conviti che dentro quei valori, che ogni giorno vanno confermati, ci sia l’essenza per affrontare meglio quello che ci attende. E allora che il 25 aprile rappresenti questo passaggio nel quale sapremo essere uniti come allora, nelle differenze, ma dentro una prospettiva che ci vuole vedere in grado di rispondere a quelle paure. Grazie a chi ci ha donato libertà e democrazia, viva l’Italia viva la Resistenza».

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