L’arte di Carlo Gentili vola da Grottammare a Dubai

di REDAZIONE –

Carlo Gentili si racconta in un libro che verrà presentato negli Emirati Arabi: «La mia arte è da intendersi come la ricerca di ponti di comunicazione tra gli uomini per migliorarne la convivenza sociale nel rispetto dell’ambiente, del mondo animale, dell’uomo stesso» –

GROTTAMMARE – L’attore Arnold Schwarzenegger e la  regina d’Inghilterra elogiano l’arte di Carlo Gentili: questa ed altre curiosità nella attesissima pubblicazione d’arte del pittore grottammarese che prossimamente  verrà presentata ufficialmente a Dubai. A tiratura limitata, numerata e firmata dall’autore, presenta in copertina il dipinto Dea Sibilla scelto come immagine simbolo della sua arte. Definito “ambasciatore  artistico del Piceno in Cina”, Carlo Gentili con questo libro si cimenta nella sua ultima performance  creativa: raccontare la sua arte attraverso i suoi coloratissimi dipinti esposti negli anni in Austria, Germania, Canarie, Usa, Belgio, Spagna, Cina, Germania, Svizzera, Polonia, e in molti altri luoghi.

Precisa l’artista: «La mia arte è da intendersi come la ricerca di ponti di comunicazione tra gli uomini per migliorarne la convivenza sociale nel rispetto dell’ambiente, del mondo animale, dell’uomo stesso. Con questa pubblicazione intendo narrare in maniera semplice il mondo filosofico che si cela dietro ad ogni mio dipinto. Dedico questo libro a mio padre». Con la prefazione di Antonio Bortone (direttore ambulatori Santo Stefano), introduzione critica di Massimo Pasqualone, testimonianze di Carlo Damiani, la pubblicazione presenta una “chicca” originale: le foto di 75 tra amici, sostenitori ed artisti  immortalati in posa con i dipinti di Gentili.

CARLO GENTILI: « La mia arte si concretizza dando animo ad aspetti contraddittori, stridenti, trasversali, in opposizione tra loro: pieni-vuoti, caos-ragione, a-simmetrie ricercate si sviluppano in maniera armonica individuando lo stupore, il fascino, la meraviglia come forma di comunicazione creativa tra gli uomini. Nei miei dipinti traspare la bellezza della povertà  e della semplicità del pensiero waby-sabi (giappone), la compresenza degli opposti del pensiero orientale cinese, l’insita contraddizione dell’ “uomo totale” greco, il pensiero sublime del Petrarca esposto in particolare nel canzoniere  (“Pace non trovo e non ho da far guerra…..Ardo e son di ghiaccio…” ), l’ermetismo essenziale di Ungaretti, il “senso del vuoto” inteso come luogo mentale libero non occupato strenuamente da ideologie o preconcetti, ma aperto a considerazioni e pensieri che potranno albergare nella mente in divenire, lasciando spazi anche a pensieri un tempo contrastati o contrastanti. Tutto questo si cela dietro al “congegno” della mia arte che ho chiamato “Diarmonia, la compresenza degli opposti.” Il termine è inventato ed intende rappresentare in arte, quello che l’ossimoro incarna in letteratura e la dissonanza in musica ovvero la costante presenza nella stessa opera di aspetti in contraddizione (armonica) tra loro».

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