Grottammare, uno dei Borghi più Belli d’Italia. Tra antico e moderno

Foto di Roberto Panici

di GIAMPIETRO DE ANGELIS –

C’è un tipico Borgo nelle Marche che, grazie a un microclima felicemente congeniale, ha splendidi aranceti in graziosissimi giardini terrazzati, affacciati ad est, sovente con vista mare. Tant’è che lo stemma comunale ha al centro una torre con due alberi d’arancio ai lati.  Andando nel Borgo antico di Grottammare e passando davanti la casa natia del Papa Sisto V (XVI secolo), vi ritroverete dopo pochi metri in piazza Peretti (che è anche il cognome del Papa grottammarese). Sembrerà di stare in una sorta di macchina del tempo perché tutto, a livello percettivo, è sostanzialmente tale e quale ai secoli scorsi. Orientati ad est, con le spalle a monte, si possono ammirare il vecchio Palazzo Comunale con la Torre Civica e lo splendido Teatro dell’Arancio con un sorprendente loggiato che guarda il mare Adriatico. Sulla destra, la chiesa di San Giovanni Battista e a sinistra l’incasato antico, assai ben conservato, in parte restaurato, ricco di localini tipici tra viuzze piene di fascino e suggestione. Innegabilmente, la piazzetta incanterà per la sua armonia ed eleganza.

Il teatro si chiama così perché, quando venne costruito alla fine del ‘700, c’era in piazza un albero d’arancio di grande presenza. Fu proprio in quel secolo che, grazie al vescovo Bacher, appassionato agronomo, si diffuse nella zona picena una varietà di aranci. La facciata del teatro, in mattoni e con una grande nicchia al secondo livello, riportante la statua di Papa Sisto V, occupa praticamente tutto il lato est della piazza. Quello che attrae, in modo irresistibile, è la loggia con i suoi archi e le volte a crociera che poggiano su bei pilastri. La loggia è ampia, profonda oltre che larga: sembra un set ideale per momenti romantici, o per servizi fotografici importanti, come nei matrimoni. Si presta bene ai giochi di luce, in base all’inclinazione del sole. Ma l’emozione si farà sentimento quando vi affaccerete al belvedere del loggiato: un panorama esteso, che abbraccia l’intera cittadina della Grottammare balneare, l’ampia spiaggia con gli stabilimenti turistici, parte di San Benedetto del Tronto con il suo porto e naturalmente il mare.

Il visitatore che va per la prima volta resterà sorpreso nel vedere i tanti giardini terrazzati con aranceti rigogliosi, come si accennava all’inizio. La torretta ha una nicchia con la Madonna con Bambino, un orologio che fu un dono del Papa Pio IX nel 1857 e, nella parte conclusiva, il campanile.  Il Borgo di Grottammare è di fattura medievale, ma le sue origini sono antichissime. Vi sono tracce del Neolitico e i resti di una necropoli picena risalente al VII-V secolo a.C. Per arrivare al borgo è possibile parcheggiare nei pressi, ma forse la cosa più interessante è lasciare l’automobile in basso e ripercorrere a piedi la vecchia strada lungo le antiche mura. Questo darà modo di vedere la chiesa di San Martino, risalente al X secolo ed eretta sulle rovine di un antichissimo tempio dedicato alla dea Cupra, con un importante affresco del XV secolo, circa.

Proseguendo per quella stessa strada, in direzione del Borgo antico, passerete davanti alla chiesa di Sant’Agostino. È possibile osservare un affresco e soprattutto le tavole di artisti della scuola crivellesca. Arrivati al Borgo, attraversandolo in direzione nord, sarete oltremodo affascinati nel vedere la chiesa di Santa Lucia, affacciata sul mare. La chiesa, di innegabile seduzione visiva, per la sua facciata, oltre che per l’interno, e molto per la sua ubicazione, fu voluta da Papa Sisto V e realizzata dall’architetto pontificio Domenico Fontana, quel Fontana autore di molte opere a Roma, tra le quali l’obelisco in piazza San Pietro. Camminando per il Borgo, vedrete lungo la cinta muraria il Torrione della Battaglia (XVI sec.), che all’interno ospita il Museo omonimo, con oltre 200 opere tra sculture, grafiche e dipinti dello scultore Pericle Fazzini.

Dal Borgo, sempre a piedi, si può risalire in collina, visitando i resti dell’antichissimo castello e da lì si arriva a quella che i residenti chiamano l’Oasi di Grottammare, convento dell’Ordine dei Frati Minori risalente agli inizi del Seicento. Nell’area conventuale c’è la chiesa Santa Maria ai Monti. Il convento ospita un parco molto grande, con alberi secolari e il piccolo orto dei frati. Chi scrive, conosce molto bene la chiesa e il bel parco perché qualche decennio fa furono i luoghi scelti per la celebrazione delle proprie nozze. Quando si scende al “paese”, la parte nuova e più moderna, Grottammare si mostrerà con il suo lungomare palmato, con ricche testimonianze architettoniche dello stile liberty, la spiaggia molto ben organizzata con gli chalet balneari, i mercatini, le pinete, l’originale e panoramica pista ciclopedonale che arriva a Cupra Marittima tagliando il 43° parallelo dell’emisfero boreale.

Passeggiando dal mare al centro, dall’elegante arredo urbano, sarà interessante soffermarsi ad osservare le opere all’aperto di Pericle Fazzini, l’artista che realizzò la gigantesca Resurrezione visibile in Vaticano, sala Paolo VI (meglio conosciuta come Sala Nervi).
Grottammare è parte della Riviera delle Palme, insieme a San Benedetto del Tronto e Cupra Marittima, e ha avuto il riconoscimento della Bandiera Blu d’Europa. È uno de I Borghi più Belli d’Italia. Meritatamente.

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