Percorso sulla legalità al “Capriotti”, incontro con gli avvocati dell’Unione Camere Penali di Ascoli

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Quando tre delle più insigni toghe picene si siedono dietro una cattedra, il risultato non può che essere una lezione mirabile. Non solo per la ovvia padronanza della materia, quanto per la passione evidente che si percepisce fin da subito dalle loro parole su un argomento delicato e quanto mai attuale: l’imprescindibilità, per una società civile, di porre norme a tutela del “giusto processo”. Questa l’atmosfera che, sabato 11 gennaio, ha pervaso l’aula magna dell’Istituto d’Istruzione Superiore “A. Capriotti” quando le classi quinte del tecnico economico e del liceo linguistico hanno incontrato gli avvocati della Unione Camere Penali di Ascoli Piceno Mauro Gionni, presidente dell’Associazione, Enrica Piergallini e Meri Cossignani.

I tre penalisti, con fervore e coinvolgimento, hanno ripercorso, attraverso documentazione filmata, le clamorose storie di alcuni scandali del sistema giudiziario italiano, dal caso Gullotta a quello Tortora sino al più recente di Stefano Cucchi, a tragica testimonianza di come “per decenni i cittadini possano essere ridotti a ostaggio dello Stato”. «Il potere giudiziario non è intrinsecamente onnisciente e buono, ma lo è solo se disciplinato con le regole e le garanzie» ha sottolineato l’avvocato Gionni. Da qui il diritto alla difesa come fulcro del sistema garantista, il ruolo del difensore come “baluardo del rispetto delle norme”, l’imprescindibilità del contraddittorio, l’irragionevolezza della abolizione della prescrizione e, soprattutto, la necessità di una riforma della disciplina volta a conferire “tempi certi” ai procedimenti penali.

Il messaggio che i tre avvocati hanno lasciato ai ragazzi al termine dell’incontro è di grande valenza educativa: i processi mediatici che accompagnano immancabili le tristi vicende di sangue dei giorni nostri e che catalizzano l’attenzione di milioni di italiani alla frenetica ricerca di un colpevole, spesso confondono e ingannano: “siate in grado di non subire passivamente, ma cercate di sviluppare un libero pensiero attraverso la capacità di ragionamento e l’analisi critica”.

«Un incontro illuminante e di grande valore culturale e formativo per i nostri studenti – dichiara la dirigente scolastica, prof.ssa Elisa Vita – Il tema illustrato e la riflessione giuridica che ne è scaturita rappresentano la base su cui costruire la vita sociale e civile dei nostri ragazzi, cittadini del futuro».

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