Body Shaming, tante le vittime. Ѐ tempo di parlare di Body Positive

di GIUDITTA CASTELLI –

“Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace”. L’antico detto popolare nasconde la grande verità che non esiste un bello assoluto, ma la bellezza è relativa. Dipende dagli occhi di chi la guarda mentre la serenità sta proprio nel piacere innanzitutto a noi stessi. Scriveva il saggio Seneca (4 A.C.): “Impara a piacere a te stesso. Quello che pensi tu di te stesso è molto più importante di quello che gli altri pensano di te”. Una saggezza antica suffragata dalla più recente affermazione della scrittrice cilena Isabel Allende: “La felicità non è esuberante né chiassosa, come il piacere o l’allegria. È silenziosa, tranquilla, dolce, è uno stato intimo di soddisfazione che inizia dal voler bene a se stessi.” Un corpo racconta una storia, la nostra, soltanto la nostra.

Eppure le persone il cui corpo non corrisponde al canone “ideale” vengono spesso insultate o discriminate. Sono le vittime del body shaming, un fenomeno diffuso in Europa: Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Spagna, Svezia e Spagna. Tra gli europei che hanno subito delle discriminazioni, il 36% lo è stato più di dieci volte. Il fenomeno è stato rilevato da un sondaggio di YouGov, la Comunità globale di 6 milioni di persone che condividono le proprie opinioni. Il campione ha riguardato: 9823 intervistati di cui: 1039 Danimarca, 2064 Germania, 1007 Finlandia, 1024 Francia, 1030 Italia, 1008 Norvegia, 1017 Svezia, 1017 Spagna.

In tutti i Paesi intervistati, la maggior parte delle persone vorrebbero cambiare qualcosa del proprio aspetto fisico. In Italia il fenomeno interessa il 64% degli intervistati, più della metà. Gli italiani vorrebbero dimagrire attraverso un cambiamento significativo delle abitudini alimentari (40%), effettuare interventi cosmetici piccoli e grandi, come iniezioni di botox o liposuzione (45%), cambiare il loro modo di vestire (21%), dimagrire attraverso l’esercizio fisico (40%).

Il desiderio di cambiare è espressione di uno stato profondo di insoddisfazione personale. Conoscerne i motivi aiuta a vivere la propria vita con serenità. Ed il segreto potrebbe essere nell’innamoramento di se stessi. Secondo quanto afferma lo psicoterapeuta Raffaele Morelli nel suo libro “Ciascuno è perfetto: l’arte di star bene con se stessi”, “In realtà il migliore innamoramento che possiamo vivere è quello con noi stessi: solo allora potremo conoscere la libertà, e il nostro genio nascosto potrà sorprenderci conducendoci là dove vogliamo veramente andare”.

Tornando ai risultati dell’inchiesta sono proprio le persone più vicine a condizionare la percezione di sé delle vittime di body shaming: il 45% sono colleghi, il 26% sono amici, il 19% sono familiari.  Gli intervistati hanno comunque detto di aver reagito al body shaming: il 45% affrontando la persona direttamente (parlandole o scrivendole direttamente su social network). In Germania, Norvegia e Spagna le vittime spesso scelgono il confronto diretto. Il 42% Reagendo psicologicamente, a livello personale (il coping mentale). Il 20% Attraverso delle conversazioni con persone vicine per chiedere supporto.

Ma del cosa spingerebbe all’azione gli artefici del body shaming è racchiuso nelle seguenti percentuali: 44% bassa autostima della persona che deride gli altri. Risposta data in tutta Europa. 30% insoddisfazione personale riguardante il proprio corpo. Sono soprattutto i francesi ad indicarla come la ragione più comune.  24% pressione sociale, tutte le persone di un gruppo deridono gli altri. La pressione sociale è il motivo più citato in Italia e il secondo fattore in Finlandia. 24% l’invidia nei confronti di persone attraenti. Ѐ questo il secondo fattore più citato in Germania, seguito dall’insoddisfazione personale riguardante il proprio corpo.

Chi è quindi inferiore l’artefice o la vittima?  Sicuramente l’artefice. La presa di coscienza della debolezza dell’artefice può aiutare la vittima ad uscire fuori dalla gabbia psicologica in cui si sente imprigionata. Un monito indirizzato soprattutto agli adolescenti affinché apprezzino il valore di essere se stessi, ignorino i giudizi negativi o i commenti sprezzanti degli altri.

Per contrastare gli effetti dannosi del body shaming, soprattutto sui ragazzi, si sta diffondendo in Europa il movimento “Body Positive” che si basa sull’idea secondo cui ognuno dovrebbe accettare il proprio corpo così com’è. Una visione apprezzata dal 79% degli italiani e dal 48% della media Europea. Ridurre gli effetti del body shaming attraverso movimenti sociali e discussioni pubbliche sull’argomento, soprattutto nelle scuole è una strategia da mettere in atto prima possibile.

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