Castel di Lama dice no ai rifiuti di Roma. Le proposte di alcuni sindaci

di REDAZIONE –

CASTEL DI LAMA – I sindaci di Castel di Lama, Appignano, Montalto Marche e Colli del Tronto, insieme per ribadire il loro no all’arrivo dei rifiuti da Roma. All’incontro, che si è svolto il 16 ottobre, in una gremita Sala Consiliare di Castel di Lama, erano stati invitati tutti i sindaci del territorio, il Presidente della Regione e il vice.
IL FATTO I Sindaci dell’Ato (Ambito Territoriale Ottimale) il 15 settembre sono stati convocati per esprimersi sulla convenzione con l’Ama in emergenza rifiuti. Il documento, ripresentato il 24 settembre, è stato votato dalla maggioranza. Secondo i sindaci presenti all’incontro di Castel di Lama, durante la riunione dell’Ato si era parlato di una clausola secondo la quale la convenzione sarebbe decaduta se i rifiuti provenienti dall’Ama –  anche una piccola parte – non fossero tornati a Roma dopo il trattamento. Poi nell’articolo 10 della convenzione approvata, il punto che riguardante l’eventuale risoluzione del contratto si è tramutato in una facoltà del gestore operativo.  È stato sollevato anche il problema di un eventuale intasamento della Salaria visto che è previsto l’arrivo di 7/8 camion al giorno. Quando arriveranno i primi camion? La data d’inizio ancora non si conosce dato che il Cda dell’Ama si è di nuovo sciolto e le pratiche si sono fermate.

L’OPPOSIZIONE DEI SINDACI «I rifiuti differenziati di Roma – ha esordito il sindaco di Appignano, Sara Moreschini – contengono una percentuale di umido elevato. Questo provocherà cattivo odore. Da tempo noi chiediamo un Piano d’Ambito per questo territorio, per pianificare gli interventi, ma ci si riduce sempre a gestire le emergenze. Addirittura quelle della Capitale, ora. A chi conviene? Per lo smaltimento noi spendiamo 28 euro a tonnellata, nel Lazio 148 euro. All’Ama di sicuro».

«Sulle emergenze si fanno gli affari. Qualcuno fa gli affari – affonda il sindaco Mauro Bochicchio – È il segno che è terminata la guerra tra PicenAmbiente e Ascoli Servizi Comunali. Inoltre esiste un nome che un comune denominatore ed è quello di Manlio Cerroni: gestiva gli impianti a Roma ed è lo stesso che li ha gestiti ad Ascoli per tanto tempo e li ha lasciati in condizioni non idonee. Chi ci ripagherà in futuro per l’impianto non funzionante e in termini ambientali per il cattivo odore? Questo territorio non riesce a fare un Piano d’ambito. A parlare di pianificazione rimangono sempre coloro che hanno i problemi».

«Il documento è stato ripresentato il 24 settembre senza che sia stata apportata alcuna modifica – precisa Daniel Matricardi, sindaco di Montalto – Dovremmo chiedere chiarimenti alla PicenAmbiente”. «Occorre modificare anche il Piano regionale di rifiuti – commenta Andrea Cardilli, sindaco di Colli – non possiamo proseguire sulla strada della gestione delle urgenze continuando a portare anche rifiuti speciali nel territorio».

«Cambiare il Piano regionale è fondamentale – continua Bochicchio –  Se la discarica è attiva è possibile fare incrementi, ovvero nuove vasche. Ricordo che Relluce è stata riaperta con documenti, il Genio Civile ha autorizzato, nonostante fossero poco comprensibili, ignorando le osservazioni presentate da me e dalla Moreschini. La relazione ha consentito al presidente della Provincia Fabiani di aprire di nuovo la vasca». Al coro dei sindaci si è unita anche l’ex sindaco di Appignano, Nazzarena Agostini, la quale ha ribadito che la Regione non avrebbe dovuto accettare questo accordo e meno che mai i sindaci del territorio: «Abbiamo accettato questa convenzione senza nessun progetto».

LE PROPOSTE – La Moreschini ha ribadito che il fine dell’incontro è quello di organizzare azioni in attesa dell’arrivo dei camion: «Appena avremo novità sulle date, le comunicheremo e valuteremo come intervenire. Chiederemo che per il futuro si valutino altri siti. Relluce ha dato, così come il nostro territorio. Ci impegneremo ad andare a visitare impianti tecnologici del Trentino per studiare le buone pratiche. Dobbiamo combattere ma ci vuole l’alternativa da accogliere».

Il sindaco di Colli, Andrea Cardilli, oltre a dichiararsi contrario all’arrivo dei rifiuti fa una proposta: «Volevo sottolineare che il Comune di Colli, tempo fa, aveva prodotto una documentazione in Provincia su alcuni Comuni anche del sud (ex Sannicandro di Bari) che oggi utilizzano sistemi diversi da termovalorizzatori e inceneritori: la piroscissione molecolare. Esiste una relazione sul questo impianto che produce uno scarto del 3% senza liquami e produce energia. Abbiamo già proposto questa alternativa alla Regione e la risposta è stata che le Marche non prevedevano questo tipo di impianti. Un’alternativa la dobbiamo proporre sennò tra cinque anni verremo qui di nuovo a fare una assemblea come questa, come cinque anni fa».

Sono intervenuti durante l’incontro i rappresentanti del comitato Aria Pulita, Mauro Morganti e Anna Laura Luciani, che hanno parlato di mobilitazioni importanti, il Vescovo Giovanni D’Ercole che darà il suo sostegno morale ai sindaci e e cittadini nella battaglia contro i rifiuti di Roma.  A prendere la parola anche la principessa Giulia Panichi, che ha ricordato che negli anni ‘70  la Vallata del Tronto era considerata la Valle dell’Eden e di come serva una grande coesione dei sindaci per coinvolgere i ministri dell’Ambiente, della Cultura e del Turismo sull’argomento, così come dei programmi televisivi.

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