Le “Favole della Buonanotte” di Natalina Micale al Kontiki

di GIAMPIETRO DE ANGELIS –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “C’era una volta un’arzilla signora che aveva per amico il Signore del Tempo. Con il passare degli anni, la signora sembrava ringiovanire, era sempre allegra, vivace e vitale, piena di entusiasmo e pronta per nuove avventure. Tutti le riconoscevano eleganza, signorilità dei modi, gentilezza e educazione…” Potrebbe iniziare così una fiaba ispirata a Natalina Micale, l’autrice di “Favole della Buonanotte”, ventuno delicatissime storie brevi per bambini, nate dall’esperienza dell’essere mamma e nonna. Ma prima raccontiamo qualcosa di Natalina perché, come suggerito dall’introduzione di questo articolo, lei è realmente come descritta: effervescente, eclettica, giovanile pur con i suoi … (beh, l’età delle signore va omessa).

Natalina Micale, per nulla intenzionata a sentirsi nonna nel comune senso del termine, pubblica tre anni fa il suo primo libro “La Bella Addormentata”. Libro molto tenero pur se audace. Si tratta di poesie che lei stessa definisce erotiche. Intendiamoci, l’eros, quello alto, non ha nulla di osceno, anzi. Infatti, abbiamo poesie sensuali, con tratti di romanticismo e donazione di sé. Poesie dove la donna è nella sua totalità, determinata, senza ripartizione in ruoli stereotipati. La femminilità è totalmente combaciante con l’Essere e la sua natura umana. Poesie per una fascia larga di pubblico, quindi, non semplicemente per “adulti”.

Il suo secondo libro, le “Favole della Buonanotte”, verrà presentato sabato 7 settembre alle 18,40 al Kontiki. L’incontro con l’autrice, voluto dall’Associazione Omnibus Omnes, sarà introdotto dalla presidente Raffaella Milandri e condotto da Giampietro De Angelis. L’attrice Sonia Burini avrà cura di interpretare una selezione di brani, donando ai presenti l’atmosfera per entrare nella giusta dimensione e sentirsi un po’ come nei giardini di Kensington.

Nel libro, la Micale affronta una nuova sfida che sembra lontana dalla prima esperienza, inoltrandosi nel mondo dei bambini, con brevi racconti fiabeschi che hanno lo scopo di accompagnare il sonno dei più piccoli o tener loro compagnia nelle ore del giorno, tra un gioco e una merenda. Potrebbe sembrare bizzarro l’aver realizzato libri all’apparenza opposti. Ma dobbiamo cambiare prospettiva o, se si preferisce, il paradigma. Comprendiamo così che in realtà c’è la coerenza di Natalina che è stata tenera mamma prima e attenta nonna poi, ma non dimentica che la femminilità non ha età e che la cura per se stessi e le relazioni umane sono sempre importanti. Lo diventano ancor di più quando si è giovani da più tempo, quando l’esperienza, oltretutto, ha qualcosa da dire.

Inoltre, il tratto romantico che c’è ne “La Bella Addormentata”, lo ritroviamo, pur nelle sfumature dovute al mondo dei piccoli, nelle “Favole della Buonanotte”. Sì, i brevi racconti, che si leggono piacevolmente, con eleganza informale del testo, volutamente semplice nella struttura narrativa, sono romantici, laddove il termine trova interpretazione nell’accezione più classica: la tendenza ad un mondo di sentimenti, fatto di passioni, sognante e a tratti liquido. Un mondo dove la fantasia trova nuova forza, ricamando suggestioni e sapendo vivere l’incanto dei momenti. Il romanticismo, a conclusione, è la nota dominante di Natalina Micale e lo è, inevitabilmente, in tutto ciò che fa e che scrive. È la connotazione di ogni suo atteggiamento. L’incontro al Kontiki è ad ingresso libero.

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