“Giuseppe lo sposo di Maria”, Giancarla Perotti Barra approfondisce in un libro lo studio degli apocrifi

di REDAZIONE –

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nel pomeriggio del 30 marzo Giancarla Perotti Barra ha presentato il suo ultimo libro “Giuseppe lo sposo di Maria nelle Scritture canoniche negli apocrifi e nei Padri della Chiesa”, presso l’Hotel Progresso. L’evento è stato organizzato dall’Associazione I luoghi della Scrittura e dalla Bibliofila con il sostegno dell’Amministrazione comunale. Grande è stata la partecipazione tanto da riempire la sala congressi dell’Hotel. Presente anche il Consigliere Provinciale Maria Rita Morganti. Alcune persone sono arrivate da Ancona e Fano. Ancora una volta si è potuto costatare che non è vero che i temi religiosi non interessano alle persone della nostra società. Il folto pubblico è stato molto attento e interessato sui punti trattati dall’autrice che, dopo un’introduzione all’argomento, ha risposto alle domande della moderatrice dott.ssa Maria Antonietta Fanini sulla preferenza della categoria di “Custos” anziché “Pater” di Giovanni Paolo II sulla nota Pastorale “Redemptoris Custos”, e poi dell’importanza della letteratura apocrifa nello studio scientifico della figura di San Giuseppe.

«Gli apocrifi abbandonandosi al gusto popolare cedono alla tentazione di completare ciò che nei Vangeli canonici è stato poco considerato o addirittura non menzionato. Essi sono importanti perché hanno permesso di sondare le profonde risonanze che la fede cristiana ebbe nei confronti della cultura popolare del folklore e dell’arte» riferisce l’autrice. Riguardo agli apocrifi, che hanno influenzato molto la rappresentazione artistica, la moderatrice Fanini ha presentato parte di una sua ricerca sulle raffigurazioni pittoriche della Natività, opere in cui è molto evidente l’influenza degli apocrifi, quindi sono state presentate slide su la tela de “L’Adorazione dei pastori” dipinto ad olio su tela, realizzato nel 1608 dal pittore Pieter Paul Rubens, esposto nella Pinacoteca di Fermo; il Paliotto argenteo del XIV secolo posto all’interno della Cattedrale di Sant’Emidio di Ascoli Piceno; la natività di Lorenzo Lotto conservato nella pinacoteca di Siena.

Secondo la teologa Perotti Barra lo studio scientifico degli apocrifi in realtà non fanno che avvalorare ancor di più il contenuto dei vangeli canonici. L’autrice si è soffermata sull’importanza di far conoscere la letteratura apocrifa, ma soprattutto il senso e il perché sono stati scritti questi testi. L’ignoranza del contenuto e l’interpretazione di questi testi a volte potrebbe fuorviare il cattolico poco preparato.

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